giovedì 20 marzo 2014

sicurezza alimentare

SICUREZZA ALIMENTARE

Antibiotici nei mangimi usati come additivi. Negli USA sono più di 30, di cui 18 ad alto rischio per l’uomo


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L’utilizzo di alcuni antibiotici favorisce lo sviluppo di batteri resistenti, che possono essere trasmessi all’uomo
Tra il 2001 e il 2010 la Food and Drug Administration (FDA), l’ente di controllo statunitense su alimenti e farmaci,  ha riesaminato la sicurezza di impiego di trenta antibiotici nei mangimi, contenenti penicilline e tetracicline. Si tratta di sostanze utilizzate  ome additivi per favorire la crescita degli animali e prevenire le malattie a cui sono esposti negli allevamenti di tipo industriale.






Questo riesame della FDA è avvenuto in modo riservato ma ora un’organizzazione ambientalista, il Natural Resources Defense Council, è venuta in possesso, grazie al Freedom Information Act, dei documenti relativi a quella procedura e ha pubblicato un rapporto in cui sostiene che, probabilmente, oggi nessuno di quei trenta antibiotici otterrebbe l’autorizzazione a essere usato come additivo nei mangimi.

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Oggi nessuno di quei trenta antibiotici otterrebbe l’autorizzazione a essere usato come additivo nei mangimi
Diciotto di questi antibiotici, autorizzati decenni fa, sono stati giudicati dai nuovi studi della FDA come ad alto rischio per l’uomo, perché il loro utilizzo nei mangimi favorisce lo sviluppo di batteri resistenti che possono essere trasmessi all’uomo attraverso la catena alimentare. Per gli altri dodici antibiotici, i produttori avevano presentato documentazioni sulla sicurezza che oggi sarebbero giudicate insufficienti per ottenere l’autorizzazione.

Il rapporto afferma che non si ha alcun riscontro di azioni della FDA tese a revocare le autorizzazioni concesse all’uso di queste sostanze come additivi nei mangimi. Nel frattempo due sono stati ritirati volontariamente dal mercato dai produttori e nove risultano ancora utilizzati negli allevamenti.

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