domenica 2 marzo 2014

semine francesi



I Francesi
abbandonano 
il DURO-









Superfici aumentano per tutte le colture tranne duro

La semina invernale

 
La suola delle colture invernali aumento complessivo nel 2014 rispetto al 2013. Secondo le previsioni di Ssp 1 febbraio, suola cereali invernali raggiungono quasi 7 milioni di ettari.Superfici di grano e soprattutto quelle di orzo invernale continuano a recuperare dal punto più basso del 2012 relative a una gelata tardiva. Colza Sole è anche riprendendo, a differenza di quella di grano duro, che continua la sua contrazione.


Le stime di inverno semina 1 febbraio 2014le stime di semina invernale 1 febbraio 2014 (© Agreste)

Secondo i dati del Dipartimento di Statistica e di previsione del Ministero delle Politiche Agricole il 1 ° febbraio con 4,99 milioni di ettari nel 2014, l' unico invernale di grano beneficio di 30.000 ettari, raggiungendo un livello superiore del 2,6% in media di cinque anni. Rispetto al 2013, si estenderebbe in regioni del Centro Nord (+3% al Centro, il 13% nei Paesi  della Loira), nord-ovest, e Midi-Pirenei. Al contrario, sarebbe caduta in Lorena (- 12%), Champagne-Ardenne (- 3%) e della Borgogna (- 5%).

DI GRANO DURO INVERNO: LA superficie ANCORA GIÙ


Dopo un forte calo di 100.000 ettari tra il 2012 e il 2013, l'unico duro ritrattare di nuovo, perdendo 30.000 ettari l'anno (- 10%). Si ridurrebbe del 13% nel centro, il 21% in Midi-Pyrénées, il 12% in Poitou-Charentes, e più moderatamente in Languedoc-Roussillon. Con 290.000 ettari a livello nazionale, avrebbe trovato un equivalente al livello degli anni 1990 in ritardo.
Da quello che vedo nel mio areale,le semine a duro dovrebbero essere leggermente superiori
all'anno precedente,causa l'introduzione della nuova pac,motivazione alquanto fantasiosa
ma visto il precedente ,della scorsa riforma PAC ,gli agricoltori hanno agito d'impeto,visto che le associazioni di categoria ,in questo caso ,incolpevolmente,non sono in grado di dare direttive
poichè la nostra politica ,nel ritardo più assoluto di fronte ai tempi che stringono(agosto 2014)
non riesce a varare le linee guida su alcuni aspetti importantissimi per determinare le future
quote PAC da attribuire a ciascun agricoltore-


A fianco il sondaggio,per cercare di capire le intenzioni di semine dei visitatori del blog-

11 commenti:

  1. E' uscita l'ultima newsletter dell'informatore agrario.
    Per chi non l'avesse ancora avista, posto il link:

    http://www.informatoreagrario.it/ita/Attualita/categoria.asp?ID=ATT#187

    Mi sembra estremamente interessante per cercare di interpretare la situazione in cui versa il mercato attualmente.

    orzo vestito

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  2. Leggo già da più parti che i prezzi internazionali di materie prime agricole e petrolio stanno salendo causa crisi russo-ucraina. Per la verità in un comunicato di coldiretti vengono imputati alla crisi anche gli aumenti da inizio anno sui mercati internazionali. Mi chiedo quanto dei rialzi delle ultime settimane (che poi in Italia sono stati marginali) siano imputabili effettivamente a tale crisi e quanto invece siano dipesi e dipendano da altre cause (maltempo in Nord America etc.). Che ne pensate?

    GP

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    1. Un po' tutto iniseme. Considera però che il mercato è partito molto basso, per cui una ripresa ci stava. Oggi però il Matif (sia tenero che mais) è letteralmente esploso, e ciò solo per via della crisi ucraina.

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  3. Io comunque non darei troppo peso alla Francia, è vero che quello che produce lo esporta quasi tutto perché non ha consumo interno, ma i 270000 ha "pronosticati" nel 2014 non sono molti di più della superficie seminata a grano duro nella "sola" provincia di Foggia (240000 ha nel 2013, se i dati ISTAT hanno un senso).
    E' vero che la provincia di Foggia è grande e tradizionalmente vocata al duro, ed è vero anche che i Francesi di solito hanno rese migliori, ma le proporzioni sono più o meno quelle...
    Io piuttosto mi preoccuperei dei canadesi... quando si sveglieranno dal letargo invernale, che faranno?!?

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  4. grazie krukko. in effetti chi già sbandiera prezzi alle stelle causa guerra mi sembra un po' troppo in anticipo. eh ma per un comunicato questo e altro si fa...
    comunque ieri a chicago il future del tenero (scadenza marzo) ha chiuso sui 626,75 $ per bushel, in rialzo di 27,75 cent $. per il mais rialzo ma più contenuto: 6,50 cent $ e quotazione sui 464 cent $ per bushel.

    GP

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  5. ieri milano +4 per il duro provenienza centro (290-295) e +5 per l'extracomunitario (318 €/t). sono uscite le intenzioni di semina dell'istat: per il frumento duro si stima un +0,1%. in calo gli altri cereali. Nel comunicato si legge anche "Significativo l'aumento delle superfici dichiarate a riposo (+18,7%), legato principalmente alla rotazione agronomica pluriennale e, in misura minore, all'incertezza sull'andamento del mercato e/o alla scarsa remunerazione dell'attività; a questa ultima valutazione concorrono anche le previsioni in tema di applicazione della recente riforma della Politica Agricola Comune (PAC)."

    GP

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  6. aggiungo che per il sud e isole le superfici a duro sono stimate in calo dell'1,1%.

    GP

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    1. GP-se vuoi,puoi scrivere un post su questi dati ,mandarmelo e lo pubblichiamo,poichè da da aprile ad avanti,con i dati delle semine vernine,e le intenzioni delle semine primaverile(canada-nord america) comincerà a definirsi il prezzo di apertura del nuovo raccolto-tralasciando eventi climatici e guerre sparse per il mondo-
      grazie per il tuo intervento-

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  7. Poiché sono coordinatore di una OP cerealicola del Centro-Nord, vi dico le mie impressioni sul duro: al Nord -20% (tiene meglio l'Emilia Romagna, ma nelle altre Regioni il grano duro scompare), al Centro +5% (media tra Umbria in leggero calo a favore del tenero, Marche che aumentano di poco e Toscana che recupera rispetto a un 2012 disastroso), Puglia e Basilicata +5% (almeno così mi dice chi vende sementi), fascia tirrenica (Lazio e Campania) invariata forse 3-4% in più, in Sicilia non lo so, in Sardegna dovrebbe essere andata bene. Penso che per fine mese avrò un quadro più completo. In ogni caso, non superiamo 1,2 milioni di ettari.

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  8. mimmo leggevo ieri che assosementi ha criticato per l'eccessivo pessimismo le stime diffuse dall'istat sulle colture primaverili, mentre è sostanzialmente d'accordo con le percentuali su duro (+0,1%), tenero (-2,5%) e orzo (-0,3%). A mio modo di vedere, comunque, il dato interessante è che, complice l'andamento del mercato, la bassa redditività dell'attività agricola e l'incertezza sulla pac, crescono, e di molto, i terreni messi a riposo (+18,7% in Italia, addirittura +26,9% al Sud).

    GP

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    1. La pac,con i terreni a riposo,secondo mè,c'entrano ben poco-I terreni vanno a riposo,poichè la loro redditività e bassa,come dice Herbert,nel nord,dove produrre duro è più costoso,in certi areali,esso scompare,al sud dove non vi è alternativa ,coperta una certa superficie aziendale,si propende al riposo.Le semine vernine ,sono state condizionate da subito,dopo il raccolto,i ribassi di fine luglio agosto,hanno fatto arare anche meno terreno,poi alla semina i prezzi erano pietosi ed ecco i risultati-Vogliamo parlare anche del taglio del gasolio fatto da quel gentiluomo di Letta il 27 dicembre?come si puo continuare a fare attività agricola in queste condizioni?

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