sabato 1 marzo 2014

Quote latte e Pac

La stangata-














Stangata dell’Ue sul latte Aiuti tagliati fino al 40%

Confagricoltura simula i premi previsti per i produttori con la nuova Pac Ancora penalizzata l’area del Parmigiano: contributi inferiori rispetto al Grana

      Stesso latte, ma premi comunitari diversi. È questa la situazione dei produttori di latte del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano. Differenze di valore dei titoli Pac che superano il 50% a favore delle aziende a nord del Po. E che, però, con la riforma che entrerà in vigore nel 2015, potrebbero ridursi.
      Oggi chi produce latte per Grana Padano percepisce premi per ettaro compresi tra 650 e 900 euro, mentre gli allevatori del comprensorio del Parmigiano Reggiano fra i 450 e i 600 euro. La disparità nasce nel 2004 quando, per assegnare i titoli Pac in base al meccanismo del disaccoppiamento, furono prese a riferimento le annate 2000, 2001 e 2002. I premi medi percepiti in quel periodo furono spalmati anche sulle superfici a foraggere che non produssero alcun premio nel triennio di riferimento. Chi produce latte per Parmigiano Reggiano, tradizionalmente destina più superficie a erba medica di chi sta pochi chilometri più a nord, e che invece basa la coltivazione dei terreni e l'alimentazione del bestiame sul mais (insilato, pastone e granella).
      L'Ufficio economico di Confagricoltura Mantova ha effettuato alcune proiezioni per verificare l'impatto della nuova Pac su due aziende da latte simili per superficie (circa 60 ettari) e numero di animali allevati (150 vacche in lattazione), la prima sopra il Po, l'altra poco più sotto, in provincia di Mantova. Nel primo caso, la superficie aziendale è coltivata per il 70% a cereali (mais e orzo) e il latte viene conferito in una cooperativa che lo trasforma in Grana Padano. Il premio di questa azienda è oggi di 850 euro per ettaro. La seconda coltiva soprattutto erba medica (68%, il resto a cereali). Il latte viene destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano sempre in cooperativa. Quest'ultima azienda possiede premi che valgono 500 euro per ettaro. La differenza è quindi di 350 euro per ettaro, 70% in più per l'impresa agricola del Padano. Con la prossima riforma Pac, nell'ipotesi dell'applicazione della convergenza parziale, che prevede un calo massimo degli aiuti diretti del 30% rispetto al valore iniziale, il divario resterebbe, ma meno accentuato. A regime (2019), le stime raccontano di premi base per ettaro di 415 euro per l'azienda del Grana Padano e di 245 euro per quella del comprensorio del Parmigiano Reggiano. Sommando la componente di premio aggiuntiva derivante dal cosiddetto greening, che inciderebbe per circa 110 euro all'ettaro, l'azienda del Padano arriverebbe a percepire 525 euro per ettaro, mentre quella del Parmigiano Reggiano 355 euro, con una differenza di 170 euro, contro i 350 precedenti la riforma. Numeri alla mano, a pagare il conto più salato sarebbe l'azienda che produce per il Grana Padano, che perderebbe il 38% di valore dei premi attuali, di più del taglio previsto per la realtà del Parmigiano Reggiano (-29%). «La zootecnia è uno dei settori più penalizzati dalla nuova Pac e rischia grosso» sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova.

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