giovedì 27 marzo 2014

nord americani e italiani-

NORD AMERICA 
IN 
DIFFICOLTA-

Nel leggere questo articolo,tra le righe si intravede un pò d'Italia,le spietate politiche della globalizzazione non fà sconti a nessuno-




mercoledì 26 marzo 2014

politica e agricoltura


LO STATO GUADAGNA TERRENO - I SOGGETTI PUBBLICI, IN ITALIA, POSSIEDONO 338 MILA ETTARI DI TERRENO (UNA SUPERFICIE PIÙ GRANDE DELLA VALLE D’AOSTA), 17 MILA DEI QUALI SONO DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA (CANCELLATO CON UN REFERENDUM NEL 1993) - COM’È POSSIBILE? NATURALMENTE C’È LO ZAMPINO DELLA POLITICA: ALCUNI ENTI, COME L’ISA (CREATO DA ALEDANNO) E L’AGEA, AGISCONO COME ESATTORI NEI CONFRONTI DEGLI AGRICOLTORI...

Sergio Rizzo per il "Corriere della Sera"
TERRENI DEMANIALI jpegTERRENI DEMANIALI JPEG
Rassegniamoci: i 7 milioni di ettari che il magnate brasiliano Cecilio do Rego Almeida comprò nel Mato Grosso sono inarrivabili. Però nemmeno i 338 mila che in Italia secondo la Coldiretti appartengono a soggetti pubblici, sono da buttare via. È una superficie più grande della Valle D'Aosta, con piazzamento assicurato nella top ten dei latifondisti mondiali. Molte terre coltivabili sono di proprietà di Regioni ed enti locali. Ma lo Stato centrale, da solo, ne possiede ben 17 mila ettari. Ossia cinque volte la tenuta di Maccarese, considerata la più grande azienda agricola italiana, ceduta dall'Iri ai Benetton a fine anni Novanta.

martedì 25 marzo 2014

vendemmia 2013

Tutti numeri da record-
INTANTO IL PREZZO DELLE UVE 
DELLA VENDEMMIA 2013 CALANO 
DI OLTRE IL 20%-







Superati nel 2013 i 5 miliardi di export per il vino italiano-

 

lunedì 24 marzo 2014

istat intenzione di semine vernine


INTENZIONI DI SEMINE 2013-2014










pasta italiana, ma non tanto-

SICUREZZA ALIMENTARE

Da dove viene il grano per la pasta? Il 40% viene importato dall’estero e serve a migliorare la qualità. Intervista ad Andrea Villani della borsa merci di Bologna


pasta background
Da dove viene il grano con cui è fatta la pasta che mangiamo?
Da dove viene il grano necessario per produrre il pane e la pasta? Quanto c’è di vero negli allarmi, periodicamente lanciati da alcuni organi di informazione, sulla presenza di pericolose micotossine nei cereali di importazione? Per chiarire questi punti abbiamo intervistato Andrea Villani di AGER Borsa merci di Bologna, uno dei principali centri del commercio dei cereali in Italia, durante un convegno dedicato proprio al mercato internazionale dei cereali, con particolare attenzione all’Est Europa.


domenica 23 marzo 2014

canadesi in difficoltà


BLOOMBERG NEWS-
REPORT SULLA SITUAZIONE CANADESE-





Commodities:

-Canada,record produttivo mette in crisi gli agricoltori ,ferrovie inadeguate a gestire le consegne-




Fotografo: Lyle Stafford / Bloomberg
Vagoni ferroviari Grain seduti vicino al terminale di grano Viterra Inc. a Vancouver, britannico ... Leggi di più

venerdì 21 marzo 2014

pasta italiana,il grande bluff-



Anche la pasta Delverde risponde alla lettera de Il Fatto Alimentare che chiede di indicare l’origine del grano in etichette-

pastaDopo la campagna de Il Fatto Alimentare sull’opportunità di indicare sull’etichetta della pasta l’origine del grano duro, abbiamo ricevuto diverse risposte cui si aggiunge quella di Delverde.  Anche noi riteniamo che  Il “made in Italy” e la qualità della pasta dipendono dall’esperienza, dalle capacità dell’azienda, dalla semola e solo in parte dall’origine della materia prima.  Ciò nonostante i grandi pastifici dovrebbero avere un atteggiamento più trasparente nei confronti dei consumatori che desiderano conoscere l’origine del grano. Si potrebbero  riportare queste informazioni sui sii aziendali , come già fanno alcuni pastifici.

giovedì 20 marzo 2014

sicurezza alimentare

SICUREZZA ALIMENTARE

Antibiotici nei mangimi usati come additivi. Negli USA sono più di 30, di cui 18 ad alto rischio per l’uomo


Antibiotici nei mangimi allevamento maiali 177502410
L’utilizzo di alcuni antibiotici favorisce lo sviluppo di batteri resistenti, che possono essere trasmessi all’uomo
Tra il 2001 e il 2010 la Food and Drug Administration (FDA), l’ente di controllo statunitense su alimenti e farmaci,  ha riesaminato la sicurezza di impiego di trenta antibiotici nei mangimi, contenenti penicilline e tetracicline. Si tratta di sostanze utilizzate  ome additivi per favorire la crescita degli animali e prevenire le malattie a cui sono esposti negli allevamenti di tipo industriale.





mercoledì 19 marzo 2014

aggiornamento temporaneo

AGGIORNAMENTO 
DI MERCATO-













Aggiornamento-19/03/2014

Blé dur Standard 2013 

  • Port-la-Nouvelle260.00+5.00
  • Rouen (rendu)255.00+3.00
  • Sud-Ouest (départ)250.00+1.00
  • Sud-Est (départ)255.00+3.00
  • Centre (départ)250.00+1.00

Frumento europeo sulla scia del mercato statunitense

Fattori rialzisti
- Su Euronext, la maturità di grano nel mese di novembre 2014, è tornato al di sopra di 200 € / t, che rafforza la forza attuale.
- Nuove raffiche di vento sono state registrate nelle grandi pianure meridionali e del nord del Texas questa che rafforza lo stato della siccità che ha colpito il grano invernale US. 
- Egyptian GASC acquistato 175.000 tonnellate di grano che 55 000 tonnellate di frumento degli Stati Uniti che hanno fornito sostegno al mercato statunitense nella sua scia sul mercato europeo .
Fattori ribassisti
- Piogge recenti che si riversavano in Brasile potrebbero consentire lo sviluppo soddisfacente del nuovo mais raccolto, soprattutto nelle regioni settentrionali produttrici del paese. 
- Ieri Vladimir Putin ha detto che non voleva una grande spaccatura in Ucraina questa che potrebbe dissipare i timori di una crisi profonda e limitare il potenziale aumento nei mercati dei cereali.  
-Intanto,il WHEATa Chicago supera quota 700$ ,qui di sotto il movimento del wheat da novembre ad oggi-
-In Canada è stato fatto una indagine-

2014 Wild Oats Piantare Survey

Abbonati Wild Oats è stato chiesto cosa hanno piantato nel 2013 e le loro intenzioni per il 2014. L'indagine 2014 comprendeva 89 agricoltori canadesi occidentali ritaglio 291.000 ettari. Le risposte sono state ricevute nel mese di febbraio. - 
-I farmer hanno confermato una riduzione del 20% delle  intenzioni di semine a duro,a favore di canola-


- aggiornamento tecnico-
Il bushel è la misura di capacità per aridi e liquidi usata nel Regno Unito e per soli aridi negli USA e in Canada. Negli Stati Uniti, per convenzione, un bushel equivale a 27,216 kg di grano; 25,4 kg di mais; 21,772 kg di orzo; 25,301 kg di segale; 14,515 kg di avena.

AGGIORNAMENTO-21/03-
-VENERDI DI RIFLESSIONE-

Prese di beneficio

Fattori rialzisti
- Gli Stati Uniti le vendite all'esportazione di grano sono stati visualizzati sopra le attese a 776 mila tonnellate. 
- L'Unione europea ha concesso le licenze di esportazione per 536.000 tonnellate di frumento settimana scorsa, portando il totale dall'inizio della stagione a 21, 9 milioni di tonnellate contro i 14 milioni di tonnellate nello stesso periodo dello scorso anno. 
- L'euro / dollaro ha continuato il suo declino Giovedi che è un elemento di supporto per i cereali quotati in euro.
Fattori ribassisti
- I prezzi del frumento sono visualizzati su livelli significativi di resistenza sia Euronext Chicago che solleva qualche presa di profitto. 
- Previsioni meteo prevedono precipitazioni per le Grandi Pianure degli Stati Uniti che rassicura gli operatori vis-à-vis la siccità in queste regioni. 
- L'annuncio di temperature più calde per il Corn Belt Stati Uniti nelle prossime settimane, è visto come una buona notizia prima di piantare mais.
)

-aggiornamento 25-03


Le tensioni sul frumento sono palpabili

Fattori rialzisti
- Secondo la valutazione settimanale dello stato di frumento invernale negli Stati Uniti, ulteriore deterioramento si osserva, in particolare nel Kansas dove il grano classificato come "buona ad eccellente" rappresentano ora il 33% della superficie contro 34% nell'ultima settimana . 
- I fondi hanno comprato 9.000 contratti di grano e 10.000 contratti di mais ieri sul mercato a termine di Chicago. 
- In Ucraina, la caduta della valuta locale, la grivna, potrebbe porre problemi per gli investimenti degli agricoltori in ingressi del futuro raccolto.
Fattori ribassisti
- Su Euronext, i prezzi del grano hanno raggiunto alti livelli di campagna e ritorno al punto di vendita. 
- Qualche precipitazione è attesa questo fine settimana nel Midwest degli Stati Uniti. 
- Il rapporto USDA il 31 marzo consistenze trimestrali potrebbe mostrare le scorte di frumento pre

Blé dur Standard 2013

  • Port-la-Nouvelle260.00=
  • Rouen (rendu)255.00+2.00
  • Sud-Ouest (départ)250.00=
  • Sud-Est (départ)255.00=
  • Centre (départ)250.00=

lunedì 17 marzo 2014

grano duro e finanza

GRANO DURO
           E
FINANZA-









Attualmente sul mercato finanziario non vi sono strumenti speculativi sul grano duro ,tutto farebbe pensare che esso sia al riparo dagli speculatori,se poi aggiungiamo che il grano duro è un prodotto di nicchia a livello
mondiale,poco più di 30mln di tonnellate ,si pensa che le sue quotazioni seguano l'andamento reale delle dinamiche del mercato,  offerta e domanda,invece,proprio in questo momento abbiamo la quasi certezza
che non è così-
Tutto faceva pensare,che il super raccolto canadese,oltre 6mln di tonnellate,influenzasse negativamente
i listini provocando un ribasso sostenuto,in effetti non appena se ne ebbe notizia ,luglio 2013,i listini italiani
cominciarono a scendere,perdite abbastanza vistose,poi a dicembre avviene l'inversione,i listini cominciano a salire(la via dei grandi laghi in Canada ghiaccia e il grano Canadese giace nei silos) si paventano tante ipotesi,reali per giunta,ma sarà cosi?
A wall street,c'è un indice SP 500,che per gli operatori finanziari,non deve mai chiudere in negativo,la chiusura è giornaliera e quindi si ragiona giorno per giorno,loro non progettano a lungo termine,la finanza vive alla giornata,e investe e specula su tutto ciò che è a loro portata di mano,dalla carta straccia dei derivati,alle commoditys ,agricole comprese-
Si dice che la finanza vive fuori dalla realtà,per certi versi è vero,ma non sdegna,anzì fà affari d'oro con il mondo reale,è sempre pronto a prendere la notizia buona per costruirci sopra una speculazione finanziaria,ecco che una calamità naturale in qualche parte del mondo,una guerra in un'altra, servono alla finanza per creare i presupposti per fare una bella speculazione,non importa se poi il danno c'è stato realmente,l'importante è che in quel momento l'evento faccia scalpore,poi se certe agenzie vengono scelte dalla finanza come fossero bibbie,basta aggiustare un po le notizie e il gioco è fatto-
Oggi le notizie bombe,sono la crisi in Ucraina, e la siccità in nord America e i listini s'inpennano,ma la salita inizia da dicembre (via dei grandi laghi ghiacciati ),tutte notizie che servono alla finanza per innescare una bella speculazione,ma la via dei grandi laghi prima o poi sghiaccerà,la siccità finirà,e in Ucraina,fra qualche giorno si raggiungerà un accordo,poichè isolare la Russia non conviene a nessuno,specialmente all'Europa,e che dire degli USA ,che rischierebbero di compromettere i rapporti con la Cina(partner storico della Russia) che è il primo finanziatore del deficit a stelle e strisce-
C'è un elemento,silente,che stà creando non pochi problemi agli operatori finanziari,si chiama-stretta creditizia-
Questo fenomeno sta interessando tutti i paesi del mondo,e gli operatori finanziari trovano difficoltà a reperire liquidità da utilizzare per gli investimenti,allora stà accadendo qualcosa di originale,http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-02-24/in-cina-shadow-banking-ha-fame-materie-prime--161024.shtml?uuid=AB0p7oy,-in altre parti del mondo sono le stesse banche ad investire sulle commoditys ,visto che la fed ha detto chiaramente che non intende proseguire a stampare montagne di dollari all'infinito-
In conclusione,il grano duro pur non avendo un proprio prodotto di riferimento sul mercato finanziario,seppur di riflesso sarà condizionato dagli eventi che lo circondano,senza distogliere mai l'attenzione da quelle dinamiche fondamentali di mercato domanda e offerta,prima di valutare se una quotazione potrebbe aumentare o flettere è importante dare un'occhiata a ciò che ci accade intorno,operazione molto difficile da effettuare,poichè le sfumature sulle quali si muove la finanza sono molte e non sempre percettibili,senza aggiungere che certe situazioni vengono precostituite a tavolino,quindi c'è ne accorgiamo solo a cose fatte-

A primavera inoltrata ,tutto farebbe pensare ad un crollo  dei listni del duro,il grano Canadese per allora si sbloccherà e inonderà il mercato,se ci aggiungiamo che a fine maggio in alcune regioni italiane  si raccoglie,regioni tra l'altro con grandi capacità produttive,per giunta si stima che quest'anno il raccolto italiano dovrebbe anticipare di qualche settimana ,non ci resta che piangere-ma se le cose non andranno così,penso che non sarà difficile capire il perchè-


-aggiornamento 17-03.


Mercati dei cereali rimangono sospese nella situazione nel bacino del Mar Nero

Fattori rialzisti
- L'annessione della Crimea alla Russia ha votato questo fine settimana mantiene la tensione sui mercati dei cereali, come i timori degli operatori in relazione alla creazione di nuovi contratti di esportazione persistono. 
- Problemi con la posizione di ritardo ucraino semina primaverile che sono costituiti di 305.700 ettari a 423.000 ettari al giorno rispetto allo scorso anno nello stesso periodo. 
- Negli Stati Uniti, le previsioni meteo per i prossimi giorni non si aspettano l'arrivo di abbondanti precipitazioni su aree di coltivazione di grano delle Grandi Pianure.
Fattori ribassisti
- FranceAgriMer rivisto al rialzo le superfici di grano ritenuto "buono a eccellente" il 75% contro il 74% la scorsa settimana. 
- L'euro / dollaro è tornato al livello di 1.39 è ancora un fattore penalizzante per l' origine europea. 
- In Argentina, sostanziale precipitazioni è atteso nei prossimi giorni e sarà utile per la fine del mais.

made in Italy

Il falso mito del cibo “100% italiano”. Il nostro Paese non è autosufficiente e importiamo grandi quantità di grano, legumi, latte e carni bovine

alimenti
L’Italia nel settore alimentare non è autosufficiente e deve importare grandi quantità di materie prime dall’estero
L’Italia nel settore alimentare non è autosufficiente e deve importare grandi quantità di materie prime dall’estero. Una situazione ben conosciuta dagli addetti ai lavori, ma meno nota al grande pubblico, che vorrebbe sempre comprare cibo “made in Italy”. Questa mancanza si traduce nella necessità di importare ingredienti da trasformare in prodotti finiti destinati sia al consumo interno sia all’esportazione. Un rapporto firmato da Coop e pubblicato sulla rivista  “Consumatori” cerca di fare chiarezza.

Il dossier sfata il mito del prodottopreparato con materie prime al 100% italiane. Il nostro Paese non riesce a produrre tutte le risorse di cui ha bisogno sia a causa di politiche restrittive dell’Unione Europea, sia per la diminuzione dei terreni destinati all’agricoltura. Secondo dati raccolti da Coop, dal 1970 a oggi gli ettari di superficie coltivabile sono scesi da 18  a 13 milioni, mentre la popolazione è cresciuta del 10%. L’importazione è  indispensabile per produrre molti altri alimenti tipici del made in Italy.

L’esempio della pasta è istruttivo: il grano duro italiano copre solo il 65 % del fabbisogno, occorre importare frumento da Paesi come Canada, Stati Uniti, Sudamerica e Ucraina. Anche per il grano tenero vale la stessa cosa poiché il prodotto interno copre solo il 38% di ciò che richiede il settore, con importazioni da Canada, Ucraina, ma anche Australia, Messico e Turchia. Non cambia la situazione per altre categorie merceologiche: le carni bovine italiane rappresentano il 76% dei consumi e per il latte si scende addirittura al 44%, anche per lo zucchero e il pesce fresco dobbiamo rivolgerci ad altri mercati poiché riusciamo a coprire solo il 24% e il 40% del consumo interno. Lo zucchero viene soprattutto dal Brasile, mentre il pesce da Paesi Bassi, Thailandia, Spagna, Grecia e Francia, oltre a Danimarca ed Ecuador.

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La produzione nazionale di uova, riso,pomodoro, frutta, pollame e  vino è in grado di soddisfare il  fabbisogno  interno
Anche la maggior parte dei legumi non sono italiani, a causa di drastiche riduzioni delle coltivazioni a partire dagli anni ’50. Adesso le importazioni provengono principalmente da Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, ma anche da Medio Oriente e Cina. Quest’ultimo Paese è diventato il primo fornitore italiano a seguito della siccità che ha colpito l’Argentina.

Dobbiamo ricordare poi l’annosa questione del pomodoro. Premesso che tutto il pomodoro venduto sugli scaffali è italiano, dalla Cina importiamo triplo concentrato di pomodoro, che viene lavorato e  esportato in altri Paesi. Siamo invece autosufficienti per quanto riguarda riso, vino, frutta fresca, pomodoro, uova e pollo. Solo in questi casi abbiamo la quasi totale certezza di comprare un prodotto made in Italy al 100%.

La situazione per il cibo trasformato è opposta: produciamo il 220% della pasta rispetto al fabbisogno interno,  che viene esportata, 4 volte la quantità di spumante  consumato, mentre per i formaggi questa percentuale è pari al 134% ( vedi tabella Coop sotto). L’importazione della materia prima diventa nel caso della pasta  indispensabile per poter produrre quantità in grado di soddisfare le richieste del mercato.

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La bresaola IGP è prodotta in Valtellina con materie prime provenienti dall’estero, a causa dell’insufficiente quantità di animali  allevati in Italia
Alcuni esempi rischiano anche di sorprendere: alcuni prodotti correlati al territorio come quelli IGP (Indicazione Geografica Protetta), sono in realtà il risultato eccellente della lavorazione di materie prime non italiane. La bresaola proveniente dalla Valtellina viene preparata con carne argentina o del sud america. La Valtellina offre un ambiente ottimo per la stagionatura e la lavorazione del prodotto, ma non dispone di allevamenti in grado di fornire l’ingrediente di base (17 mila tonnellate l’anno di cui 11 mila di prodotti Igp).

Alla luce di questi dati la ricerca insistente dell’alimento fatto solo con materie prime italiane ha poco senso, tranne per alcune categorie merceologiche dove siamo autosufficienti. Per questo motivo Coop ha deciso di fare conoscere ai clienti  l’origine degli ingredienti dei suoi prodotti attraverso la rete. Il sistema, che abbiamo già descritto in un articolo, è molto semplice: basta collegarsi al sito della Coop e digitare il nome del prodotto o utilizzare il codice a barre di ciò che abbiamo acquistato. Se proviamo a scrivere la parola “pasta” troveremo decine di voci, dalla pasta di semola a quella all’uovo. Alcune sono fatte con materie prime italiane al 100%, altre invece sono ottenute con grano importato da Australia, Canada, Francia e Stati Uniti.

La provenienza di materie prime dall’estero non è sinonimo necessario di scarsa qualità: la sicurezza dipende dai controlli e dal rispetto delle  regole. È  più importante poter potenziare gli strumenti che garantiscono la qualità di un prodotto o di un ingrediente, a prescindere dalla sua provenienza geografica, piuttosto che ricercare l’italianità a tutti i costi, anche quando non è possibile.


Tabella coop produzioni

tabella coop 2

domenica 16 marzo 2014

contenzioso enfiteusi abruzzo

Contenzioso Enfiteusi
ABRUZZO
In questi giorni la questione sta tornando di attualità ed io dopo numerosi contatti  mi trovo a riproporre
l'annosa questione affrontato da me personalmente-








Cronache dal Medioevo: Contenzioso Enfiteusi risolto - 



Quello che andrò a raccontarvi ha dell incredibile-tralasciando il folklore mi concentrerò sui fatti-Il paese è in crisi e lo si sà, tantè , qualcuno riesuma diritti medioevali pur di fare cassa,e chi se ne frega se a pagare sono sempre i soliti-
Nel mio territorio,l'ISTITUTO DIOCESANO (ndr omessa la denominazione completa dell'Istituto per evitare eventuali questioni legali con la diocesi in oggetto), decide dopo oltre mezzo secolo, e per la stragrande maggioranza dei casi non si ha riscontro a memoria di individuo vivente,che è ora di riesumare i diritti enfiteusi.

Cosi sprezzanti di tutto e di tutti cominciano a mandare presso le abitazioni dei cittadini, la cui quasi totalità sono contadini o ex contadini lettere raccomandate contenenti richieste di denaro,partendo dagli arretrati degli ultimi 5 anni di canone fino ad una cifra astronomica per l'affrancazione,è da precisare che prima d'ora nessuno sapeva niente di questo livello (ndr contratto agrario). Al mio numero civico detta lettera arriva nel settembre del 2011,nel mio caso l'affrancazione è di circa 10.000,00E   e i canoni regressi circa 4.000,00E, per 2 ettari di seminativo di 3°e di 4°,non vi dico cosa chiedono per terreni edificabili,per zone di pregio e per chi vi ha addirittura edificato sopra-i comuni interessati sono più di 13,nel mio comune  oltre 100 aziende agricole hanno porzioni di proprietà  gravati da  livello enfiteusi-
L'operazione viene effettuata a macchia di leopardo,sia a livello comunale che all'interno degli stessi comuni,la gente non deve avere la possibilità di coalizzarsi-
Tuttavia scatta l allarme,i sindaci si fanno portavoce del problema,si organizzano assemblee comunali,le associazioni di categoria intervengono dicendo di aver già aperto con la diocesi  una trattativa,chi li abbia mai autorizzati a trattare con la diocesi per nome mio,non si sà,si raggiunge uno accordo,uno sconto, che si aggira intorno al 50%,sembra un successo,ma anche con uno sconto di questa entità le cifre da pagare restano alte,in alcuni casi proibitivi-
Io,dall'alto della mia ignoranza,cercando di qua e di là,scopro che l'enfiteusi è regolamentato dal codice civile ,il quale ,tra soggetti privati ,prevede l'usucapione-e la diocesi si presenta come soggetto privato.
Durante le assemblee faccio presente questo particolare,anche i piu anziani testimoniano di non aver mai pagato nulla,qualcuno ricorda che nel primo guerra si pagava kg. 20 di grano ad ettaro,ma poi niente più - ,Sia i politici che le associazioni di categoria dicono che l'ipotesi di un'azione legale è sconsigliabile ,i motivi di tale consiglio comincio a capirli più tardi,allora decido di andare direttamente da un legale,scelgo un cosiddetto principe del foro,il quale mi consiglia che un accordo sarebbe la soluzione migliore,mi cadono le braccia per terra,ma non demordo,e la fortuna si sa, bacia gli audaci.,Conosco per casi fortuiti una giovane avvocato,anche lei interessata dallo stesso problema,vuole esaminare i miei documenti,fissiamo un appuntamento nel suo ufficio,mi aspetta insieme ad una sua collega,in 5 minuti mi spiegano quale era la mia posizione nei confronti della diocesi,e in 2 minuti mi spiegano perché avremmo vinto l'azione giudiziaria-
I primi del 2012 decidiamo di citare la diocesi in giudizio,la nostra posizione e avanzare una richiesta di usucapione poichè erano decorsi 20 anni senza che la diocesi avesse mai esercitato il suo diritto,io sono da solo, invito anche qualcun'altro ad agire,l'unico che mi segue è il mio vicino,il quale aveva riscontrato il mio stesso problema,(impossibilità a reperire un legale disposto a citare la diocesi in tribunale)  inferocito tanto che me-
A giugno andiamo in conciliazione,passaggio peraltro obbligatorio,la diocesi non si presenta,però dopo un po di tempo cominciano, ad avanzare  delle proposte fino ad un'ultima offerta di 600,00E,ma noi abbiamo capito che ormai li avevamo beccati con le mani nella marmellata e tiriamo dritti,si va davanti al giudice ,punto e basta-
Nel febbraio del 2013.data in cui viene fissata l udienza,si và davanti al giudice-
Le posizioni erano:la diocesi aveva avanzato un offerta risolutiva di 600,00E,io avevo offerto massimo 250,00E-la mia offerta aveva lo scopo di tastare il polso alla diocesi-
Ma si sa,se sono in piedi da più di 2000 anni vorrà pur dire qualcosa-prima di entrare dal giudice calano l asso-si rendono disponibile a risolvere la questione a costo zero,nessuna richiesta e rinuncia totale a qualsiasi rivalsa monetaria,presente e futura-
L'offerta è più conveniente di un eventuale sentenza favorevole per usucapione e accetto-idem per il mio vicino-
E da precisare,che la diocesi non ha voluto rischiare il giudizio,forse consapevole di un pronunciamento ad esso sfavorevole-
Il vero problema è stato trovare un'avvocato disponibile ad istruire l'azione giudiziaria-
Gli elementi giocavano tutti a mio sfavore,tranne la legge,sia la politica che le associazioni di categoria ,in tutte le occasioni d'incontro hanno sempre spinto per l affrancazione,disinformando e a volte  anche incutendo paure strane,da parte loro non si è mai paventata l idea di un'azione giudiziaria,le associazioni di categoria alle assemblee non hanno mai fornito una consultazione giuridica,molti avvocati,interpellati anche separatamente da soggetti diversi hanno sempre spinto per un accordo che non fosse diverso dall' affrancazione-
Questo è il clima in cui mi sono mosso io,e in cui si trovano a muoversi tutti quelli che come me sono stati interessati da tale problema-incredibile a raccontarsi ma si è passati da una richiesta di oltre 14000,00E a 0(zero)EURO-
Racconto ciò,con la speranza di aiutare chi si trova nelle mie stesse condizioni e  vive le stesse difficoltà che mi sono venuto a trovare io,e sperando di aprire una riflessione su quei soggetti che dovrebbero adoperarsi per l'interesse dei cittadini che li hanno eletti( per quanto riguarda la politica) e per la categoria degli agricoltori per quanto riguarda le associazioni di categoria.


 L'usucapione non è così scontata nell'enfiteusi, anzi in teoria sarebbe impossibile:
ai sensi dell'art. 1164 del Codice Civile l'enfiteuta non può usucapire il diritto del concedente; secondo svariate pronunce della cassazione (4231/76 - 323/73 - 2904/62 - 2100/60 - 177/46), tutte concordi, "l’omesso pagamento del canone, per qualsiasi tempo protratto, non giova a mutarne il titolo del possesso, neppure nel singolare caso sia stata attribuita dalle parti efficacia ricognitiva".
Lo spiraglio legale che ha permesso di uscirne indenni è l'art.1164 del C.C.
Chi ha il possesso corrispondente all'esercizio di un diritto reale su cosa altrui non può usucapire la proprietà della cosa stessa, se il titolo del suo possesso non è mutato per causa proveniente da un terzo o in forza di opposizione da lui fatta contro il diritto del proprietario. Il tempo necessario per l'usucapione decorre dalla data in cui il titolo del possesso è stato mutato.
Il punto chiave è quello in grassetto. In pratica in tutti i casi (non rari visto che si tratta di enfiteusi spesso sepolti nella memoria) in cui il titolo di possesso sia mutato (anche illegittimamente) nel tempo, è possibile procedere all'usucapione del fondo.
Nel caso specifico, più di dieci anni prima delle richieste della diocesi, il bene in oggetto era stato oggetto di compravendita senza che nell'atto, regolarmente trascritto, fosse riportato il diritto di enfiteusi sulla proprietà.
Ciò ha consentito di dimostrare  che il titolo di possesso sulla proprietà era mutato, e che si era nelle condizioni di procedere all'usucapione. 

martedì 11 marzo 2014

punto sul mercato

Aggiornamento mercato-












Il nuovo rapporto USDA,vede in rialzo le esportazioni del frumento europeo di 1,5MT
salendo a ben 29MT,questo dato conferma la presenza di origine europea sulla scena 
internazionale,rafforzando le quotazioni del frumento europeo-
Sulla scena internazionale,oggi tiene banco la crisi Ukraina,che influenza al rialzo i listini e la situazione ,anche se andrebbe a stabilizzarsi,per come si sono messe le cose, potrebbe essere uno dei fattori rialzisti dei listini nei prossimi mesi-http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-03-10/ecco-perche-grano-e-mais-rischiano-tornare-correre-la-crisi-ucraina-164614.shtml?uuid=AB7Sl41-
Un altro fattore che potrebbe inserire un aumento delle commodytis in generale nei prossimi mesi,(agricole comprese)sta nel fatto che la FED,ha deciso di ridurre il quantitive esinge di 10MLD di dollari al mese,per i prossimi mesi, facendo mancare liquidità da investire  nei prodotti finanziari,allora le banche,per fare cassa, potrebbero tornare ad investire sulle commodytis,comparto sicuro per creare plusvalenze-
Cè un altro fattore che potrebbe favorire i listini italiani nei prossimi mesi,esso è la stretta creditizia(come Giovanni diceva)sono pochi i soggetti che possono permettersi di andare in giro per il mondo a fare spese con il portafogli  pieno e con le carte in regola per chiedere credito ,la maggior parte devono adattarsi sul mercato nazionale e giocare con i pagamenti posticipati a 60/90gg,ciò farebbe lievitare la domanda interna a sfavore della merce estera-

DA I.A-

http://www.informatoreagrario.it/ita/Attualita/categoria.asp?ID=ATT#187

A questo punto sarebbe interessante capire,quando grano è ancora nelle mani 
degli agricoltori-

a fianco il sondaggio-


AGGIORNAMENTO 13-03

I prezzi dei cereali continuano il loro trend di crescita

Fattori rialzisti
- Il governo egiziano potrebbe rivedere le specifiche delle importazioni di grano per moltiplicare le fonti di approvvigionamento, come la crisi tra Russia e Ucraina potrebbe causare problemi di approvvigionamento origini del Mar Nero. 
- Forti raffiche vento registrata in Kansas ha avuto l'effetto di rapida asciugatura del terreno, accentuando così i problemi di siccità persistono sulle colture di frumento invernale nel Midwest e Grandi Pianure. 
- Fondi acquistati 8.000 lotti mais e 10 000 unità di grano nel mercato statunitense il Mercoledì, rafforzando la tendenza al rialzo in questi mercati.
  
Fattori ribassisti
- In Brasile, CONAB rivisto produzione di mais brasiliano per la campagna 2013/2014 to 75.25 milioni di tonnellate, ben al di sopra del consenso situato a circa 70-73 Mt 
- Il tasso di cambio euro / dollaro è tornato e ora appare più di 1.39 che potrebbe ostacolare la competitività delle origini europee. 
- Un contesto meteo più secco dovrebbe tornare in Brasile questo fine settimana per un raccolto di mais avanzata.

lunedì 10 marzo 2014

glifosate e fusarium

Danni da glifosate-











Al quanto pare,l'uso di questo erbicida,non insidia solo la salute degli uomini e degli  animali
ma sembra che i suoi residui,siano dannosi anche per le colture che si avvicendano sui campi trattati
da esso,uno studio,sembra provare,che sia una delle cause dell'aumento delle micotossine del frumento
poichè sarebbe uno diretti responsabili dello sviluppo della fusariosi -

http://www.rfb.it/csa/links/archivio/glifosate-causa-aumento-micotossine.htm

Il ministro della salute italiana,in nome di essa cosa fà?

Continua

domenica 9 marzo 2014

pericolo gliphosate parte3°-

La discussione,è abbastanza diffusa,ma i media ,quelli convenzionali se ne guardano bene dal dare
notizia:
ITLIA-http://www.ilfattoalimentare.it/malformazioni-animali-diserbante-piu-diffuso-mondo-note-decenni-autorita-nuovo-report-scientifico.html

http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=651

USA-http://www.reuters.com/article/2011/08/12/us-glyphosate-idUSTRE77B58A20110812?feedType=RSS&feedName=environmentNews&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+reuters%2Fenvironment+%28News+%2F+US+%2F+Environment%29&utm_content=Google+Reader
COLOMBIA-http://www.cdca.it/spip.php?article116
ARGENTINA-http://www.cdca.it/spip.php?article1336

Intanto,l'indignato speciale,il 12 dicembre 2011,torna a pubblicare 
un altro report/denuncia sull'utilizzo del glifosate -

98 buone ragioni per non importare granelle dal Nord-America?

Qualche tempo fa abbiamo fatto luce su una pratica agricola Nord-Americana a dir poco discutibile nel post "La ricetta segreta Americana per fare grano duro di qualità", che consisteva nell'essiccamento artificioso del grano in campo. 
Ci siamo resi conto che questo trattamento pre-raccolta è davvero comune, e non solo sul grano, soprattutto negli Stati più freddi degli Usa, come nel Canada. Certo, a noi può sembrare bizzarro ricorrere alle irrorazioni di glifosate per facilitare la raccolta; nel nostro contesto agricolo, infatti, il glifosate è considerato un erbicida non selettivo e viene irrorato generalmente sulle erbe infestanti, senza avere alcun contatto diretto con le produzioni alimentari. L'autorizzazione italiana del Ministero della Sanità del resto prevede il trattamento diretto con glifosate soltanto su alcune colture arboree lignificate, mentre su altre erbacee ne prevede il ricorso soltanto con attrezzature di irrorazione selettive, così sul mais autorizza l'uso solo nell'interfilare, vietando espressamente il trattamento pre-raccolta, mentre sul grano non ne è consentito affatto l'uso.
Esiste peraltro anche un limite di legge, normato dal Decreto 13/06/2007 sui residui dei prodotti fitosanitari, che prevede per il glifosate valori limiti residuali in base alle diverse colture (per il grano 10 mg/kg). Si suppone e si spera che sulle ingenti importazioni di granelle di varie colture dal Nord America i nostri laboratori di analisi doganale facciano le opportune verifiche. Ma al di là dei limiti di legge, le colture da granella trattate con il glifosate hanno una anomalia oggettiva e chiaramente verificabile per chiunque. I semi prodotti con tale tecnica sono anormali nella quasi totalità, e non lo dico io, piccolo ed arretrato agricoltore di una sperduta provincia della Sicilia, ma la stessa "Commissione Sementi del Nord Dakota".
Nell'articolo "98 reasons not to use glyphosate on seed fields", Steve Sebesta deputato della suddetta commissione, infatti, sconsiglia vivamente agli agricoltori locali di utilizzare il seme prodotto dai campi trattati con glifosate  in pre-raccolta. 
Ed a dimostrazione di ciò riporta i dati di germinazione di semi provenienti da piante di pisello trattato: ebbene i semi normali e germinabili risultano appena il 2%, contro il 98 % di semi anormali. Si producono dunque semi che germinano,  ma si generano poi, piante difettose nelle quali mancano alcune parti, sono deformi o rachitiche.
Nella figura a sinistra in alto i semi germinati di pisello del test, contro uno schema teorico di sviluppo, nella figura in basso, dimostra evidentemente quanto sopra riportato.  
Secondo quanto sostiene la "Commissione sementi" del N. Dakota risultati simili si riscontrano su grano tenero, grano duro, lino e lenticchie.
In conclusione Sebesta si appella ai farmer e conclude con la seguente massima:
Don’t use grain harvested from fields treated with glyphosate as a harvest aid for seed. It’s grain, not seed.
 "Non usare granella raccolta da campi trattati, con glifosate alla raccolta, per seme.Essa è granella, non semente."

Vorrei aggiungere che l'articolo citato, non viene da uno sfegatato sito  ambientalista, ma dalla rivista agricola on line "Farm and Ranch guide" del N.D., e che il tenore complessivo dell'articolo riguarda soltanto gli aspetti sementieri.

Ora io mi chiedo ma come può il sistema agroalimentare americano mettere in commercio per il consumo umano granelle che, a leggere i loro stessi studi, non vanno bene neanche per l'utilizzo come semente? Vorrei vedere qinuauale agricoltore andrebbe mai ad utilizzare per il consumo alimentare, magari della propria famiglia, un prodotto agricolo che genera piante "alterate". Credo che il semplice buon senso, senza tirare in ballo numerose evidenze magari parziali ma sospette sul glifosate, farebbe scartare, nel dubbio, a ciascuno di noi produttori questi prodotti dal consumo. In America no, evidentemente non gli fa né caldo né freddo. Nessun problema, se non fosse che buona parte delle produzioni cerealicole Nord-Americane sono prodotte per l'esportazione. Per il grano ad esempio gli  Stati Uniti sono i primi esportatori del Mondo, mentre il Canada è il 3° in classifica.
In conclusione dunque quattro domande:
1) le granelle importate rispettano i limiti di glifosate previste dalla nostra normativa?
2) siamo consci di cibarci di produzioni biologicamente alterate?
3) siamo sicuri che l'effetto mutageno del glifosate sulle granelle sia soltanto di tipo morfo-funzionale, e non influenzi piuttosto aspetti chimici e biologici imprevisti?
4) noi agricoltori italiani siamo oramai sottoposti a controlli di ogni genere e sorta per garantire la sicurezza alimentare delle nostre produzioni, perché si importano grandi quantitativi di cereali prodotti con tecniche agronomiche da noi non autorizzate, e di cui si sconoscono le imprevedibili controindicazioni?