mercoledì 26 febbraio 2014

punto ogm

La carica degli OGM-










La discussione sugli ogm si,ogm no,è aperta da diversi anni,da una parte i sostenitori,dall'altra
gli oppositori,ognuno con le proprie tesi,nel frattempo questi  prodotti agricoli sembrano prendere sempre
più piede-





Ogm, in crescita del 3% le superfici mondiali nel 2013

Diffusi i dati dell'Isaaa: 175 milioni di ettari coltivati a biotech, per 18 milioni di agricoltori in 27 Paesi. Agli Usa la pole position, l'Unione europea (+15% rispetto al 2012) resta in coda, con le massime concentrazioni in Spagna



Aumentano di circa 5 milioni di ettari le superfici mondiali destinate agli Ogm, con una crescita del 3% rispetto al 2012.
È quanto emerge dal rapporto Isaaa, l'International service for the acquisition of agribiotech applications.

Più di 18 milioni di agricoltori in 27 Paesi hanno piantato colture biotech nel 2013, per un totale di  175 milioni di ettari che si concentrano negli Stati Uniti (70,1 milioni), in Brasile (37 milioni), 24,4 milioni (Argentina) e Canada (11 milioni), con importanti prospettive in Cina e nei Paesi di via di sviluppo.

La superficie globale è passata da 1,7 milioni di ettari nel 1996 agli oltre 175 del 2013. In questi 18 anni si è assistito a un aumento di 100 volte, con gli Usa in testa alla classifica a coprire il 40% del totale.


La classifica mondiale dei Paesi che coltivano Ogm 



Negli Usa il primo mais resistente alla siccità
Dato l'impatto della siccità sulla produttività delle colture, aggravata dai cambiamenti climatici, la resistenza alla siccità è considerato un fattore di criticità importante. Negli Stati Uniti circa 2.000 agricoltori del Corn Belt hanno piantato circa 50.000 ettari del primo mais biotech resistente alla siccità. E l'Indonesia ha sviluppato e approvato la coltivazione della prima canna da zucchero biotech.

"Le colture Ogm stanno dimostrando la loro importanza come risorsa alternativa per le zone agricole più povere e per gli agricoltori che devono far fronte alla scarsità di acqua o all'aggravarsi di infestanti eparassiti- ha detto Clive James, fondatore e presidente emerito dell'Isaaa e autore del rapporto -, e gli effetti del cambiamento climatico continueranno ad accrescere la necessità di sviluppare le tecnologie biotech". 

Ogm in Europa, ma soprattutto in Spagna
La superficie coltivata nell'Unione europea è modesta, ma comunque in aumento del 15% tra il 2012 e il 2013. Cinque sono gli Stati dell'Ue che coltivano Ogm: Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, con 148.013 mila ettari totali, concentrati per lo più in Spagnache copre il 94% degli investimenti totali (136.962 ettari, +18% dal 2012). Le altre aree in cui si coltiva il mais Mon 810, l'unico autorizzato per la coltivazione insieme alla patata Amflora (presto accantonata), si trovano in Portogallo, Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia.


NEL FRATTEMPO IN EUROPA E APERTA UNA DISCUSSIONE:



Mais Ogm Pioneer, la Commissione "obbligata" a dire sì

Scontro legale dopo il non voto del Consiglio Ue. Resta l'incertezza sui tempi: probabile coltivazione dal 2015 e solo in Spagna. Ignorato il parere del Parlamento europeo. Moavero: "Italia contraria"


La non decisione dei governi nazionali in sede di Consiglio Ue spinge laCommissione europea ad approvare il mais Ogm 1507 della Pioneer. Tuttavia regna l'incertezza sui tempi e le modalità di questa approvazione e dell'entrata in vigore della possibilità di seminare il mais in Europa.

Il 12 febbraio i 28 ministri delle Politiche europee avrebbero dovuto votare a favore o contro la proposta di autorizzare il mais della Pioneer dopo che la Commissione europea aveva messo sul tavolo la questione in seguito ad una chiara sentenza della Corte di Giustizia europea che esigeva una presa di posizione. Complesso il meccanismo che ha visto il Consiglio Ue al voto, in gergo detto “comitatologia”.
Visto che non sarebbe stato possibile raggiungere la maggioranza qualificata indispensabile ad esprimere una posizione, la Presidenza greca di turno ha preferito non votare.

Posizione contraria dell'Italia
Informalmente i Paesi contro il mais Ogm erano 19 (tra cui l'Italia),quelli a favore 5 (Spagna, Regno Unito, Svezia, Estonia e Finlandia) e 4 gli astenuti (Germania, Belgio, Repubblica Ceca e Portogallo).
In conferenza stampa, il ministro italiano Enzo Moavero aveva sottolineato la contrarietà dell'Italia a questo mais anche alla luce dei dubbi sugli effetti sulla biodiversità espressi dall'Autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa): il prodotto resistente agli insetti potrebbe essere pericoloso per le farfalle e le falene.

La parola alla Commissione europea
La palla è passata allora alla Commissione europea, che tramite il portavoce del Commissario Ue all'Agricoltura, il rumeno Dacian Ciolos, si è detta “legalmente obbligata” a procedere verso l'autorizzazione della coltivazione del nuovo mais transgenico. Tuttavia non sono state fornite date e tempi certi ma, come ha sottolineato lo stesso portavoce,“da un punto di vista pratico, a prescindere da quando verrà presa la decisione, è molto improbabile che gli agricoltori piantino il nuovo mais già quest'anno, inoltre “molto verosimilmente la semina avverrà solo in Spagna”. Secondo la Commissione, l'obbligo sarebbe tale che “lo stesso Collegio dei commissari non ha nemmeno discusso la questione essendo la posizione della Commissione chiara”.

Dubbi legali, interpretazioni e precedenti
Un obbligo legale sul quale aleggiano non pochi dubbi.
Secondo FranciaAustria e Ungheria, infatti, la Commissione europea dovrebbe iniziare l'intera procedura di approvazione dall'inizio, visto che sono apparse nuove evidenze scientifiche (gli studi dell'Efsa) da quando l'intero processo  è iniziato nel 2009.

Un precedente c'è: dopo il ricorso dell'Ungheria, la Corte europea haannullato l'approvazione della patata Ogm Amflora, tanto che proprio l'Ungheria potrebbe rivolgersi un'altra volta ai giudici del Lussemburgo, questa volta per il mais della Pioneer. Anche il ministro Moavero, dopo il non voto del Consiglio Ue Affari generali, si è detto dubbioso su un'interpretazione univoca di quanto previsto dai trattati Ue, confermando la volontà dell'Italia di affrontare la questione con la massima urgenza durante la presidenza di turno dell'Ue che inizierà il prossimo 1 luglio.

Ogm Pioneer: leva politica per l'Italia?
E' possibile che la Commissione europea voglia utilizzare il mais Ogm della Pioneer come una leva politica per spingere i governi nazionali a sbloccare una direttiva europea ferma in Consiglio Ue dal 2010.
Questa direttiva darebbe la possibilità a ciascuno Stato membro di limitare o bloccare del tutto la semina di Ogm sul proprio territorio nazionale.
Paradossalmente la direttiva è bloccata per il disaccordo sia dei Paesi pro Ogm, come la Gran Bretagna, che di quelli contro come la Francia. Tra le varie ragioni, Parigi ha fatto sua la posizione dell'eurodeputato verde, José Bové, convinto che avere la possibilità di vietare a livello nazionale la coltivazione di Ogm autorizzati a livello Ue comporterebbe una maggiore facilità di approvazione per le nuove coltivazioni transgeniche, perché i governi che oggi si oppongono si rilasserebbero, sapendo che non sarebbero costretti ad accettare la decisione Ue.

Una cosa è sicura: il parere del Parlamento europeo è stato totalmente ignorato. Il 16 gennaio scorso gli eurodeputati hanno espresso un voto che chiede chiaramente alla Commissione di vietare il mais geneticamente modificato Pioneer 1507 nel mercato europeo.
Adesso l'intera questione passa ai rispettivi studi legali di Consiglio e Commissione europea.il mais Ogm 1507 della Pioneer. Tuttavia regna l'incertezza sui tempi e le modalità di questa approvazione e dell'entrata in vigore della possibilità di seminare il mais in Europa.



Dell'utilità o meno di questi prodotti nel mondo agricolo,si discute ampiamente,tuttavia è del tutto evidente,che le aziende agricole che si legano a questi prodotti vedranno ridursi fortemente
la loro libertà d'azione e di gestione,la riproduzione aziendale delle sementi,e la gestione libera  dell'utilizzo di alcuni mezzi tecnici verranno meno,senza contare la questione etica e morale, sul fatto che ad un privato,una multinazionale in questo caso,sia dato il diritto di detenere la proprietà di un brevetto alimentare,cioè la proprietà, di un bene primario,essenziale per l'esistenza dell'uomo-
Questo blog,in attesa che vengano testimoniate dati e fatti a supporto di una tesi o l'altra,per il semplice fatto che ritenga anti etico che un privato detenga la proprietà di un bene essenziale ,(tale  è il cibo), e in nome della libertà d' impresa ,si dichiara ,anti OGM-


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