venerdì 14 febbraio 2014

ALLA BARILLA SCOPRONO L'ACQUA CALDA

alla barilla scoprono:
L'ACQUA CALDA-
Forse abbiamo trovato quel famoso studio di HORTA-?






La Barilla,grazie alla collaborazione di una potente università,ops, parauniversità
scopre che applicando alla coltivazione del grano duro una innovatrice tecnica
di coltivazione,cioè la rotazione colturale,(alla faccia della scoperta) si ottengono
riduzioni di co2 e miglioramenti sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo,che
dire,grazie Barilla-

Il grano duro di Barilla si fa sostenibile: -30% delle emissioni di CO2

La sperimentazione nell'ambito del progetto Climate ChangER dell'Emilia Romagna, che punta a ridurre l'effetto serra del sistema agricolo regionale.

Ridurre le emissioni di gas effetto serra da parte dei sistemi agricoli della Regione Emilia-Romagna, dal campo al piatto: è questo l'obiettivo diClimate ChangER, il progetto di cui Barilla è partner.

Luca Ruini, responsabile Ambiente per il Gruppo Barilla, ha presentato i risultati della ricerca sulla qualità e sostenibilità della coltivazione del grano duro realizzata con Horta (spin off dell’Università Cattolica di Piacenza) e Life Cycle Engineering di Torino. La ricerca è stata condotta in tutta Italia tra il 2011 e il 2012 sui campi di 25 aziende agricole fornitrici di grano di Barilla. Il lavoro ha dimostrato l’importanza di unapproccio integrato, che tiene in considerazione la salvaguardia del suolo e dell’ambiente, aspetti di qualità e sicurezza alimentare e il valore economico per gli operatori della filiera. Ciò è stato possibile attraverso l’adozione delle linee guida riportate nel Decalogo di coltivazione e del sistema di supporto alle decisioni granoduro.net®, un sistema accessibile via web sviluppato da Horta.

In dettaglio, si è trovata conferma da una parte che l’avvicendamento colturale, con rotazioni che alternano i cereali con le leguminose (pisello, favino, cece, lenticchia), le proteoleaginose (colza, girasole, soia) o le colture ortofrutticole, consente di produrre un grano duro di alta qualità, migliorando allo stesso tempo la fertilità del terreno, consentendo di ottimizzare i trattamenti necessari per la protezione della coltura e di migliorare l’efficienza dei fertilizzanti impiegati. Dall’altra che gli strumenti di supporto alle decisioni come granoduro.net®, attraverso la valutazione di condizioni meteorologiche e delle specificità del territorio, consentono di ottenere risultati di alta qualità ottimizzando i mezzi tecnici e riducendo gli impatti ambientali.

Barilla e Emilia-Romagna vantano una lunga storia di collaborazione, con accordi quadro per la produzione di grano duro di qualità a livello locale.
"Con questa nuova ricerca - ha spiegato Ruini - attraverso l’analisi del ciclo di vita del prodotto abbiamo visto che oltre il 60% dell’impronta ecologica della pasta deriva proprio dalla coltivazione del grano duro. Ci siamo così impegnati per garantire una materia prima ottima per la nostra pasta con un minore impatto ambientale, e abbiamo scoperto che le tecniche tradizionali, affiancate da nuove tecnologie, consentono anche di ottimizzare i costi di produzione con un potenziale vantaggio per gli agricoltori”.

Infatti, nella sperimentazione 2011/2012 l’adozione di corretti avvicendamenti e l’impiego dell’uso dei modelli previsionali presenti in granoduro.net® hanno complessivamente condotto a una riduzione superiore al 30% delle emissioni di CO2, un aumento del 20% delle rese di produzione, con una riduzione dei costi per l’agricoltore fino al 30%.Ciò è avvenuto grazie ad un uso più mirato dei fertilizzanti e ad un’ottimizzazione dei trattamenti fitosanitari, rispetto alle tecniche intensive tradizionali che prevedono un impiego di risorse definite a priori e non in funzione dell’andamento specifico della campagna.

A partire dai risultati della ricerca sono stati realizzati due strumenti a supporto degli operatori agricoli: da un lato il Decalogo Barilla per la coltivazione del grano duro sostenibile, che suggerisce 10 semplici regole per rendere più efficienti le pratiche colturali e abbassare l’impatto, tra l’altro totalmente in linea con la Pac. Dall’altro latogranoduro.net®, uno strumento online che aiuta l’agricoltore giorno per giorno a ottimizzare le tecniche attraverso interventi più efficienti e mirati in base alle specifiche condizioni, come ad esempio le condizioni meteorologiche previste, le caratteristiche del suolo, la varietà di grano o le precedenti rotazioni.


La doppia piramide alimentare-ambientale, sviluppata nel 2010 da Barilla Center for food and nutrition

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