Assosementi: "Nuova Pac, assurdo non sostenere il grano duro"
La coltura simbolo della pasta made in Italy è esclusa dalla concessione di un aiuto accoppiato. Il presidente Guido Dall'Ara ha sottolineato l'importanza della semente certificata
Grande sorpresa è stata manifestata dalle aziende associate adAssosementi, durante i lavori dell’Assemblea annuale di bilancio, per l’assenza del grano duro dall’elenco delle colture alle quali riservare unaiuto accoppiato con la nuova Pac 2015-2020 nell’ambito delle scelte che sono a disposizione di ogni Paese e che sono state recentemente indicate dal ministero.
“Riteniamo la proposta una provocazione, suscettibile ovviamente di essere modificata e migliorata, ma non possiamo immaginare che il grano duro, che è alla base della produzione della pasta, uno dei prodotti simbolo del made in Italy, possa restare escluso dalla concessione di un aiuto accoppiato, per cercare di arrestarne il declino - ha dichiarato il presidente di Assosementi, Guido Dall’Ara - Dal 2004, anno di inizio del disaccoppiamento delle diverse forme di aiuto, il grano duro ha perso in Italia il 30% della superficie coltivata, pari a circa 500.000 ettari”.
Assossementi chiede poi che venga previsto l’impiego di semente certificata per mantenere elevata la qualità e per la tracciabilità delle produzioni realizzate.
“L’obbligo della semente certificata - nota Dall'Ara - è poi una misura che consente di contrastare il reimpiego come seme di granella aziendale non controllata o acquistata illegalmente e che quindi permette di mantenere viva la possibilità di fare ricerca e miglioramento varietale per la coltura”.
Dall’Ara ricorda anche i benefici di tipo agronomico ed ambientale che derivano dall'uso di semente certificata: “Uno studio realizzato nel 2010 dalla società Horta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha dimostrato, in relazione al pagamento agroambientale del vecchio art. 68, che la semente certificata consente di ridurre l’impatto ambientale dei cereali autunno vernini grazie ad un risparmio del 10,5% nelle emissioni di CO2, per i minori interventi tecnici richiesti per difendere le colture da patogeni ed infestanti”.
A leggere ciò,verrebbe da ridere,per il ridicolo di simili affermazioni,sembra che gli agricoltori si divertano a seminare schifezze,sembra che gli stessi,siano degli analfabeti totali in materia agricola.ma a pensarci bene,nel leggere certe affermazioni,c'è solo da incazzarsi,questi emeriti cialtroni,dipingono gli agricoltori come degli incapaci ,mentre loro,continuano a citare uno studio(di cui abbiamo chiesto di avere visione senza mai ricevere una risposta) che dimostrerebbe i benefici ambientali dall'utilizzo di seme certificato,questo atteggiamento da parte dei sementieri è inaccettabile,quando costa sotto il profilo ambientale,la movimentazione del seme certificato?qualcuno ha mai calcolato quanta Co2 si emtette,dalla produzione, alla consegna del detto seme certificato presso le aziende agricole,nei confronti del seme aziendale che è a KM zero?
Peccato che di questo studio Horta ,non se ne è mai trovata traccia,ma è del tutto evidente,che i sementieri intendono continuare a pasteggiare a spese degli agricoltori,e faranno di tutto per far si che cio avvenga,ma questa volta,purtroppo,le risorse sembrano limitate,e qualcuno per forza di cosa resterà a bocca asciutta-
http://www.immediato.net/2014/04/18/mongiello-sulla-pac-servono-piu-risorse-per-grano-olio-e-pomodoro/
http://www.immediato.net/2014/04/18/mongiello-sulla-pac-servono-piu-risorse-per-grano-olio-e-pomodoro/
Questi sono peggio dell'orobanche del pommodoro....parlano pure...parassiti!
RispondiEliminavomitevoli come sempre...vedrai che ce la faranno, questi non hanno alternative al sistema attuale, sono pronti a tutto...i soldi per loro si troveranno infine...
RispondiEliminaDaranno battaglia,su questo non vi è dubbio-tuttavia,questa volta,a causa della crisi,i soldi sono limitati,entro il 2019,le attuali quote pac,saranno decurtate del 40%,proprio per mancanza di fondi,qui nella mia regione,con 2 pastifici che operano a livello mondiale,il dibattito sull'accoppiamento per il grano duro è serrato,ma sembra che non ci siano margini di trattativa-il ministro Martina,sembra escludere questa possibilità-
Eliminae tu pensi che il ministro martina,da buon erede cattocomunista,non recepirà le richieste di assosementi e di alcuni industriali?!?!?!?! comunque sono a mio parere dua argomenti differenti:su una parte di premi accoppiati io non vedo grossi problemi perchè in fondo noi siamo produttori e vogliamo lavorare e non tenere i nostr terreni vuoti,sul discorso dell'obbligo del cartellino,io penso che la semente selezionata sia migliore di quella riprodotta in azienda ma non x questo ci debba essere l'obbligo del suo utilizzo,chi vuole usarla è giusto che la paghi di più,chi non vuole usa la sua,senza penalizzazioni e senza ricatti x prendere qualle miseria,200 euro o poco più,che saranno i nuovi importi
EliminaGiovanni,in altri tempi,Martina non avrebbe trovato ostacoli ad accontentare i sementieri,ma oggi,i soldi stanno finendo,e come ho gia scritto,la nuova pac,prevede un taglio del 40% delle quote attuali,andare ad accontentare i sementieri sarà dura-
EliminaIn quanto al seme aziendale-sono in grado di dimostrati,con fatti riscontrabili sul campo,la sua superiorità,sia sotto il profilo della germinabilità,sia sotto il profilo fitosanitario,io quando decido quanto seme mi occorre per la prossima semina,inizio col scegliere l'areale,la precessione colturale e la concimazione da adottare su quel determinato campo dove andrò a raccogliere seme da riutilizzare,il tutto passando attraverso una attenta pulitura tramite apposito svecciato e la sua conservazione in un luogo ben asciutto,naturalmente l'operazione di trebbiatura svolge un ruolo importante per avere un seme integro e ben pulito -siccome lavoro con le filiere sono costretto ad acquistare parte del seme,ogni anno è sempre la stessa storia,quello cartellinato non è degno neanche di stare parcheggiato vicino al mio seme aziendale-
Per informazioni,dopo la svecciatura,il mio seme ha una perdita tra il 5/8%,tra impurità e semi spezzati,tanto per farti capire ,che se uno vuole fare seme aziendale di eccelsa qualità,basta fare un po di attenzione e si ottiene il massimo con il minimo sforzo-naturalmente,sono anche io per la libera scelta,senza vincoli ed imposizioni
,