giovedì 24 aprile 2014
Quotazioni!qualcosa non torna-
I LISTINI ITALIANI RISPECCHIANO SEMPRE LE CONDIZIONI DI MERCATO?
Mi sono imbattuto,in un articolo del nord Dakota,dove viene pubblicato il costo per tonnellata per esportare il grano duro-
Si tratta di un costo per le esportazioni del mese di settembre 2014,ma comunque in linea con i costi standard-
Da precisare,che il nord Dakota produce il 70% del grano duro americano quindi parliamo di un punto di riferimento molto importante-
Tenendo presente che il duro del nord america per tutto l'inverno fino ad adesso ha mantenuto una quotazione media di circa 7$ per bushell(,il Canadese leggermente inferiore),facendo due conti si conviene che il grano nord americano,con 14% di proteine,compreso spese di trasporto e tutto l'iter burocratico del caso( E423,00 a tonnellata-) ,non è niente affatto economico,tenendo presente le quotazioni del duro italiano odierno,minimo E 27,00,massimo E 29,00,per un buono mercantile sui 13% di proteine,il grano del nord Dakota non è per niente conveniente-
A questo punto la domanda sorge spontanea:come sia possibile che i listini del grano duro italiano,da settembre a metà dicembre ha vissuto,vistosi ribassi,fino a sfiorare i minimi di E 220,00 a tonnellata?
L'Italia,non importa solo dal nord america,importiamo anche dal mar nero(Kazakistan),ma per il grano di qualità il punto di riferimento è il nord america,allora tenendo presente che le quotazione del duro americano per tutto l'inverno si è attestato intorno ai 7$ a bushell,e che il cambio E/$ è oscillato tra 1.32/1.37, con costi di trasporto presso chè stabili,perchè il nostro duro da settembre a fine novembre si è deprezzato vistosamente?
Viene da chiedersi,se i listini italiani rispettano le reali condizioni di mercato,se il meccanismo domanda/offerta ha un qualche valore nel stilare i listini?i costi del prodotto estero sono una componente di cui i listini italiani tengono presenti?
I nostri trasformatori,come scritto precedentemente,sono costretti ad importare(mancanza del prodotto locale) per soddisfare le richieste di mercato,ma ho come l'impressione,che le granelle di qualità superiore estere,a parità di qualità con quelle italiane siano più costosi,il fatto che in italia c'è un solo soggetto ad avere il monopolio del mercato del duro,ed in pochi ad avere il monopolio del mercato dei derivati dalla trasformazione del duro,si sia deciso di far pagare agli agricoltori italiani il maggior costo per le importazioni,facendo pressione con il super raccolto canadese,e la disinformazione sui problemi logistici del nord america ,con la complicità dei sindacati di categoria che provvedono a distogliere l'attenzione dai problemi reali .come i costi esorbitanti delle importazioni ,facendo qualche sceneggiata a qualche valico di confine fermando qualche camion Tedesco con qualche KG di grano(si sono kg rispetto a quello che importiamo dal nord america) si definiscono quotazioni del duro italiano che sono una vera presa in giro per gli agricoltori e una manna per gli importatori italiani-
Da questo link tutte le informazioni-
http://www.ndwheat.com/growers/details.asp?nID=2559
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anche in francia, a settembre era a 27 euro ed è crollato a 22 euro fino a febbraio.
RispondiEliminaIn Italia molti conti non tornano. ... Cosa ne pensate della trattativa Stato Mafia? E della soppressione delle intercettazioni Napolitano-Mancino? Chi era Ministro degli Interni quando veniva assassinato L'urologo di Barcellona Pozzo di Gotto presunto chirurgo di B. Provenzano? Come fà Ingroia da ex inquirente ad affermare con certezza giudicante che i servizi hanno notevoli responsabilità nell'omicidio-suicidio predetto??
RispondiEliminaCosa volete che importa a questa Italia del prezzo del grano e degli agricoltori alla canna del gas. ... A voi cari amici le risposte. ...
Purtroppo,questo paese,non ha mai goduta di una propria autonomia,oggi siamo siamo i camerieri non solo degli USA,ma anche del nord europa,proprio grazie a questa classe dirigente cialtrona che ci amministra-
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