Ormai,siamo alla follia,io personalmente da questo giullare non mi aspettavo niente di buono,in effetti non c'è voluto troppo per avere conferma-
Questa gente,che non ha mai lavorato un giorno in vita loro,pensano che i soldi cadano dal cielo,come manna-
Sprezzanti e disprezzanti delle fatiche altrui,ormai gestiscono il paese come fosse un gioco,si un gioco al massacro,e la vittima sacrificale è il comparto produttivo del paese,tutto,agricoltura compresa-
Ormai,sul mondo agricolo,da qualche anno a questa parte si sta facendo gravare la mala gestione dei conti pubblici,anzichè tagliare sprechi e privilegi,della casta e delle lobby,per fare cassa,e per finanziare la campagna politica di questi cialtroni che ci governano,si tassa a più non posso tutto cio che è tassabile per poi dispensare l'elemosina ,(circa 80E al mese ad una platea limitati di cittadini) ad un popolo ormai succube di questi ciarlatani-
Il governo uscente,nel 2013(governo Letta),il 27/12/2013,confeziona un bel pacco regalo agli agricoltori,il taglio del 15% sull'assegnazione del gasolio su quota storica,gli agricoltori sono ricchi,se hanno bisogno di gasolio possono andare tranquillamente al distributore-
Arriviamo a pasqua,e con il DEF varato il 18/04, ecco un altro bel pacco regalo,un prelievo di 1mld di euro tra tagli agli sgravi e chi sà quale altro balzello si inventeranno-
Come ho scritto nel post precedente,sono altri i problemi che minano il reddito delle nostre aziende,non i nostri concorrenti esteri,come al solito,le peggiori serpi si annidano in casa propria,ed i sindacati di categoria,tutti zitti,d'altronde,di che meravigliarsi,sono della stessa specie dei politici,e come si dice in gergo cane non mangia cane-
Allo stato attuale ,sappiamo solo l'entità del costo che dovrà sborsare il comparto agricolo,per i tecnicismi ci aggiorneremo più in avanti-
IL TEMPO
19/04/2014 06:09
LE COPERTURE
Il conto sarà più salato per banche e agricoltura
Sale a oltre due miliardi il contributo per il credito, uno dalla «sobrietà»
Conto più salato per le banche. L’operazione 80 euro rischia di diventare un macigno pesante sul mondo del credito. Infatti dei quasi sette miliardi che costa l’intervento, due arrivano da tasse nel settore. Stando alla tabella sulle coperture resa nota da palazzo Chigi in serata, 1,8 miliardi arriveranno dall’aumento della tassazione (dal 20 al 26%) della rivalutazione delle quote Bankitalia. Il governo precedente, infatti, aveva deciso di rivalutare le quote dell’istituto di credito che sette istituti di credito detengono: un intervento valutato in circa sette miliardi. Per quella rivalutazione le banche devono pagare delle tasse la cui aliquota era stata fissata al 20% del valore; quell’aliquota adesso sale al 26% e il governo attuale immagina di incassare per la precisione altri 1.820 milioni. Altri 60 arriveranno invece dalla rideterminazione delle aliquote per il collocamento dei titoli di Stato. E infine, almeno per questa voce, altri 250 milioni giungeranno da Cassa Depositi e Prestiti, in particolare dalla rideterminazione del tasso d’interesse sui conti correnti.
Un’altra voce importante è il taglio degli incentivi alle imprese. Nella tabella si cita un bel miliardo, la cui gran parte proverrà dall’agricoltura: una bella sforbiciata delle detrazioni agricole. Nella restante parte dovrebbero esserci fondi dell’autotrasporto.
Probabilmente queste sono le novità più rilevanti delle coperture perché le altre erano in larga parte note. Per esempio era abbastanza chiaro il taglio per 2,1 miliardi di acquisti di beni e servizi. In particolare dovrebbero essere così suddivisi: 700 milioni a carico delle Regioni, altrettanti a carico di Province (quel che resta) e soprattutto Comuni, 500 dalla Difesa e 200 dalle amministrazioni centrali dello Stato.
Altri 300 milioni saranno i proventi della lotta all’evasione mentre nella nota della presidenza del Consiglio vengono citate voci che poi andrebbero lette nello specifico. per esempio sono indicati 600 milioni dall’Iva, altri 100 dall’Innovazione (dovrebbe trattarsi di ulteriori risparmi dovuti alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione), altri 100 dalle Municipalizzate (in particolare dalla riduzione delle spese per il personale, per le consulenze etc, etc).
C’è poi il capitolo Sobrietà, forse quello su cui maggiormente avva "investito" il premier. Per ora si calcola che questa voce riesca a dare quasi un miliardo, 900 milioni ad esser precisi. Però sono stati fissati solo i tetti massimi agli stipendi dei dirigenti dello Stato e delle alte magistrature. Il primo presidente della Cassazione scende dunque da 311mila euro lordi a circa 260mila. Non è riuscita l’altra operazione voleva fare il presidente del Consiglio, ovvero il ridisegno complessivo delle retribuzioni. Ovvero riparametrare tutti gli stipendi degli alti vertici, non solo il top, fissando anche dei tetti intermedi. Per ora non se ne fa nulla, forse più avanti quando sarà varata la riforma della pubblica amministrazione: Renzi non si arrende.
Con le slide rese note ieri, è possibile immaginare anche quelle che saranno le copeture per l’anno prossimo: in tabella ci sono 14 miliardi. Cinque arriveranno da ulteriori tagli agli acquisti di beni e servizi, altri tre dalla lotta all’evasione, due dalla sobrietà e uno rispettivamente da incentivi alle imprese, innovazione e municipalizzate.
Poveri noi!!
RispondiEliminaquali sono le misure concrete riguardo l'agricoltura?
RispondiEliminaPrima di allarmarci, però, aspettiamo di capire meglio che cosa ha in mente il nostro premier-boy-scout.
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