mercoledì 10 agosto 2016

IL CREA IN DIFESA DEL GRANO DURO ITALIANO?

INTERVENTO DEL DOTT. DE VITA,VICEDIRETTORE CREA ,IN AUDIZIONE COMMISSIONE AGRICOLTURA IL 02-08-2016-














Il dottor De Vita,vice direttore del CREA interviene in audizione commissione agricoltura portando a supporto del comparto cerealicolo italiano ossia del grano duro tutta una serie di aspetti tecnici non conosciuti ai più-
Il suo intervento a mio parere si svolge tra luce e ombre,peccato che le ombre siano tutte a danno del comparto duricoltore-
Il dott. De Vita nei primi minuti del suo intervento spiega in molto tecnico e semplice le dinamiche che  si sviluppano attorno al tormentone del momento,ovvero il contenuto proteico nella granella,molto tecnico il suo intervento,ma altrettanto semplice da capire,bravo in questo caso,ma da qui in poi inizia tutto un dire e non dire,che danneggia pesantemente i duricoltori italiani-
Il dott.De Vita sostiene che in paesi esteri il grano sia separato per gradi.ciò per andare incontro alle esigenze del mercato,ma specifica che trattasi di paesi che producono con l'unico scopo di esportare,il canada nel 2015 inserisce il 5 grado,tanto è scadente il raccolto in quell'annata,ma nessun accenno su quale grado di classificazione si concentri il mercato italiano,sarebbe stato interessante vedere i certificati di esportazione verso l'italia di quale grado trattasi-
Ovvio che il dott.De Vita appoggi la richiesta di finanziare nuovi centri di stoccaggio,dopo che il CREA certifichi la media nazionale del contenuto proteico degli ultimi 5 anni pari al 12,5/13,00% rispetto ad una norma che vieti il contenuto proteico nella pasta inferiore al 10,50%,ci sarebbe piaciuto avere dei dati sulla massa critica di pasta commercializzata in base al suo contenuto proteico,forse si scopre che le paste iperproteiche sono un mercato di nicchia-sconcertante le sue affermazioni a sostenere che in italia vi sia stoccato grano all'aperto,parla di stoccatori improvvisati,quando in italia in merito allo stoccaggio delle derrate alimentari abbiamo delle norme ferree e i controlli da parte dei NAS e corpo Forestale si annunciano capillari su tutto il territorio,posizione imbarazzante la sua quando l'onorevole L'Abate gli riferisce che nel foggiano sono stati segnalati silos in disuso,dott.De Vita,allora servono o nò questi altri centri di stoccaggio?
Il dott. De Vita punta l'accento sui finanziamenti alla ricerca,facendo riferimento al sistema Francese,sistema da noi da sempre auspicato,peccato che il dott. abbia dimenticato  di illustrare   un aspetto importante del sistema Francese,ovvero. gli agricoltori oltre a riavere indietro più del 40% delle royalite  sotto forma di premi accoppiati,godono anche del beneficio di auto riprodursi il seme in azienda,i sementieri italiani ringraziano il dott.De Vita ma agli agricoltori questa dimenticanza non và proprio giù,come non và giù che ci venga richiesta di sovvenzionare un meccanismo di ricerca che collabori strettamente con i nostri diretti competitor stranieri ovvero i Canadesi,questo è un altro aspetto inaccettabile-
Il dott.De Vita nel rispondere alla domanda se vi è correlazione tra uso di glifosate e contenuto proteico esprime nettamente la contrarietà verso tale ipotesi,a dire il vero ad oggi non esistono studi scientifici riconosciuti ,che certificano tale correlazione,ma neanche studi che la escludono,una risposta più partigiana non avrebbe guastato,anche sè. in via ufficiosa,in italia da qualche anno esperimenti in tale direzione si stanno facendo e al bar diciamo che la correlazione c'è,evidentemente il dott,De Vita ha dimenticato di trovarsi in audizione al parlamento e come si fà al bancone del bar si è schierato per una ipotesi  non certificata che danneggia la produzione di duro italiano,forse per non indispettire i colleghi ricercatori Canadesi-
Imbarazzante la risposta alla Mongiello sui residui di glifosate nella pasta,il dott. dopo essere stato sollecitato dalla stessa deputata (stava per avere un'altra dimenticanza) ha precisato di essere venuto a conoscenza di ciò tramite la stampa,pur lavorando in un centro ricerca,con l'argomento che ormai da mesi impazza sui social e sulla carta stampata,non ha mai sentito il bisogno di farsi analizzare la pasta che mangia lui e la sua famiglia tutti i giorni-avrà avuto altro a cui pensare di più importante-
Dott.De Vita,è evidente che lei essendo un dirigente importante di un centro ricerca come il CREA vada in parlamento a perorare la sua causa.speculando proprio sul momento negativo che stà vivendo il comparto cerealicolo italiano,ovvero chiedere sovvenzioni per la sua struttura,il suo orticello,capisco anche che bisogna accontentare qualcuno che staziona nel suo orticello i sementieri,fino a quando ci sono soldi festa tutto l'anno,ma andare in parlamento,davanti alla commissione agricoltura,invocare aiuti e sovvenzioni per la propria struttura e non sposare una posizione partigiana verso il comparto cerealicolo italiano è inaccettabile e cosa ancora più vergognosa è cercare di non mettere in discussione pratiche agronomiche scorrette dei nostri diretti concorrenti qual'è il pre-harvest in Canada,creando zone d'ombre tutto a danno dell'agricoltura italiana-
Forse lei spera in futuro di continuare a lavorare non per i duricoltori italiani ma  per quelli Canadesi,nel frattempo però, le ricordo che lei vive in italia,lavora con soldi pubblici italiani è questo basta e avanza a chiederle di assumere un atteggiamento più rispettoso verso gli agricoltori italiani,in fondo il suo stipendio lo paghiamo noi-

Seppur simbolicamente,si ritenga licenziato,poiche dato il suo comportamento. si ritiene che tra le parti. ovvero la sua persona e il mondo agricolo italiano. ovvero il suo datore di lavoro.viene a mancare il rapporto di fiducia necessario al proseguo della collaborazione-

LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA-

2 commenti:

  1. Mimmo ...sono in Kansas gli stoccaggi improvvisati all'aperto di grano 2015 per far posto al futuro raccolto 2016

    http://www.kwch.com/content/news/KS--389689422.html

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    1. Penso che all'estero sia pratica molto diffusa ed è inevitabile che parte di quel grano arrivi anche in italia-

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