Il raccolto canadese a valanga sul mercato mondiale del duro-
Che il canada si apprestasse ad un raccolto record era nell'aria già da qualche mese,tant'è che i listini attuali sono anche figli di quei rumors-
Con una superficie seminata di 2,5 mln di ettari il record era previsto,ma in quest'annata le praterie canadesi sembrano siano state baciate dal signore,le prime stime parlano di raccolto record superiore ai 51 bushell per acro,sopra i 30 quintali per ettaro,mai registrato prima,tuttavia gli analisti per fine raccolta prevedono una media sui 48 bushell(ogni bushell equivalgono a 27,216KG di grano) per acro,(un acro corrisponde a 4.046,86 Mq,) comunque un record-
Attualmente il raccolto canadese viene dato tra i 6,2-6,8 mln di tonnellate,ma qualcuno sostiene che i canadesi mentano su questi dati (QUI) e che le stime più realistiche sarebbero tra i 7,2-8,5mln di tonnellate,tutta questa prudenza sarebbe da attribuire al fatto che i canadesi temono un crollo del mercato con evidenti ripercursioni negative per loro-
Qual'ora venissero confermati questi ultimi dati,ci troveremmo di fronte ad un raccolto record mondiale di duro senza precedenti,oltre i 40mln di tonnellate,fronte una domanda di appena 38mln di tonnellate,un surplus produttivo di oltre 2mln di tonnellate,sommate alle scorte quasi tutte nelle mani degli stessi canadesi siamo di fronte ad un surplus di materia prima sul mercato di oltre 4 mln di tonnellate,tanto da poter influenzare anche il mercato 2017-
Ulteriore elemento di preoccupazione proviene dal fatto che questo raccolto record sotto il profilo quantitativo presenta problemi a livello qualitativo,insomma un raccolto difficile da gestire,che con molte probabilità verrà immessa sul mercato entro la stagione-
Le disgrazie non vengono mai da sole,il Canada è in profonda recessione,le province come l'Alberta sono fortemente indebitate,il disavanzo pubblico corre a dismisura,il governo centrale sta pensando di mettere mano alla fiscalità generale per porre rimedio ai buchi di bilancio,in Canada gli agricoltori non godono di aiuti diretti come in Europa e USA,unica agevolazione a loro disposizione è il facile accesso al credito,prossimo al costo zero,una misura resa necessaria nei primi anni 80,quando le aziende agricole canadesi a causa del crollo dei listini agricoli erano quasi tutti falliti,agevolazione che oggi potrebbe essere ridimensionata e costringere gli agricoltori ad alienare il loro raccolto anche sotto costo per far fronte alle esigenze di cassa,insomma,sembrerebbe che il mercato del grano duro stia per essere investito dalla tempesta perfetta che potrebbe causare ingenti danni agli operatori del settore sparsi in tutto il mondo,situazione difficilmente da invertire visto il crollo di tutti i listini delle materie prime mondiali,come wheat e petrolio-
Resto sempre più convinto che agli agricoltori italiani,serve avere accesso a queste notizie in tempo reale tramite una loro divulgazione capillare,non servirà a nulla la costituzione di nuove associazioni o invocare manifestazioni folcloristiche per cercare di arginare gli infausti effetti di un mercato alla mercee degli eccessi produttivi mondiali,siamo nell'era della globalizzazione,invocare misure nazionali per arginare il fenomeno è irrealistico e deleterio,le imprese agricole devono aver accesso alle informazioni che riguardano i loro competitor stranieri, alla luce di questi dati,mentre in italia ci si appresta a rincominciare la nuova campagna agraria,forse sarebbe necessario prendersi un momento di pausa e riflettere sulle proprie strategie d'investimento aziendale,a partire da eventuali esposizioni economiche per investimenti di una certa natura passando per una revisione strategica di gestione delle semine-
Gli agricoltori devono comprendere che stiamo vivendo uno straordinario momento di cambiamenti e chè indietro non si torna,prima impariamo a relazionarci con il nuovo che è gia tra noi più possibilità di farcela abbiamo-
Concordo pienamente le tue riflessioni e aggiungerei un ulteriore possibilità di immissione del raccolto canadese sul mercato dovuto alla questione glifosate rimandata dalla commissione europea al 31/12/17
RispondiEliminaProbabilmente questa tua osservazione è un altro elemento di preoccupazione,in vista di quella data l'imperativo è sbarazzarsi di quel prodotto contaminato-
EliminaIl problema è che questa situazione di prezzi bassi rischiamo di ortarceli oltre il 2018,se consideriamo che amche il raccolto 2015 è stato falcidiato dagli eccessi di ribasso,le aziende cerealicolo si apprestano ad affrontare una delle peggiori crisi di settore mai registrato prima e con una PAC ridotta al lumicino si prospettano tempi duri-
Leggo che il Canadà non gode di aiuti diretti, ma con una produzione media di 25/30 ql. come fanno, visto che solo con le spese di esercizio (sementi, concime, diserbo, gasolio, ecc.) si superano il ricavato, poi bisogna considerare gli ammortamenti macchine.
RispondiEliminaDevi considerare che non tutto quello che si dice sull'agricoltura canadese è oro colato-la globalizzazione sta standardizzano i costi e i ricavi di tutte le attività produttive del mondo allo stesso livello,la differenza lo fà lo stato in cui si opera e si esercita la propria attività,e lo stato in questione
Eliminadeve fare i conti con la realtà economica in cui si trova ad operare-In canada grazie ad una lungimiranza della sua classe politica,si è riuscita a fare sistema intorno ad un comparto produttivo definito strategico per la loro economia,cioè l'agricoltura,che nei periodi di prezzi alti si riesce ad ottimizzare i ricavi creando anche delle sacche di resistenza per i periodi più difficili come questi-Tuttavia,girando per il web non è difficile intercettare qualche farmer canadese e chiedergli come operano,tempo addietro qualcuno scrisse su un blog,che lui con 400 acri cioè 160 ettari,era costretto a fare un doppio lavoro per sbarcare il lunario,segno che la globalizzazione non fà sconti a nessuno-
1)le loro aziende più piccole, corrispondono alle nostre più grandi. 2)Abbattimento dei costi grazie a cooperative serie e a gruppi di acquisto. 3) Tassazioni più basse 4) Burocrazia minore della nostra. 5).....6).....7).....8)...... ecc.
RispondiEliminaEsatto,nei momenti di mercato favorevole fanno scintille,mentre noi produciamo per mantenere una masnada di parassiti che non si accontentano mai-
EliminaAnche l Algeria è stata colpita dalla siccità con ripercurssioni negative sul raccolto di cereali
RispondiEliminahttp://www.agriculture.com/markets/newswire/algerias-cereal-harvest-down-to-33-mln-tonnes
Questa notizia a mio avviso tutto al più potrebbe evitare ulteriori ribassi,ma nulla può per invertire questa situazione a favore di una ripresa dei listini,anche perche secondo qualcuno i francesi non dicono tutta la verità sul loro raccolto,il quale potrebbe essere più consistente di quello che sembra-
EliminaA maggior ragione l'Europa doveva immediatamente vietare l'importazione del grano trattato col glisofate...!!! Purtroppo i nostri politici sono informati prima di noi agricoltori...
RispondiEliminaIn Italia si è fatto già un passo da giganti,gli interessi in ballo sono tanti,spetta a noi mettere sotto pressione le autorità affinchè si faccia l'ultimo passo-
EliminaPER GLI ANONIMI-
RispondiEliminaper cortesia datevi nome,un segno di riconoscimento,un numero qualsiasi cosa che vi distingua almeno tra di voi-
GRAZIE-