Il fusarium,un patogeno aggressivo che mina drasticamente le produzioni di grano duro,l'artefice del declassamento del raccolto canadese 2016-
Il Fusarium o fusariosi è un patogeno che mette in seria difficoltà la coltura del grano duro,esso quando si manifesta danneggia pesantemente il raccolto sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo,ma è sul secondo aspetto che fà sentire fortemente il suo operato,quest'anno è il responsabile del deterioramento qualitativo del raccolto canadese,circa il 40% del suddetto raccolto rischia di essere inserita tra il grado 4°/5°(il 5° non è adatto all'alimentazione umana),il deossinevanolo ovvero il DON comunemente definito vomitossina,una micotossina che si sviluppa proprio grazie ad esso mette a serio rischio sanitario le granelle colpite da questo fungo-
La sua proliferazione è attribuita principalmente alle condizioni meteo avverse,ovvero eccessiva umidità,condizione climatica molto presente in Canada visto la sua posizione geografica,ma in quel paese ci hanno voluto vedere chiaro,il fenomeno negli ultimi anni è sempre più aggressivo e allora la Grain Commission ha commissionato uno studio su questo fenomeno,un monitoraggio epidemiologico che và dal 2003 al 2015 un articolo ove è presente anche un video(clicca QUI) che mostra molto bene l'avanza di questo patogeno sul territorio canadese negli ultimi 12 anni,questo studio però rivela anche un aspetto inquietante su questo patogeno(la cui proliferazione viene attribuita a condizioni atmosferiche ricche di umidità )ebbene viene evidenziato che la sua avanzata non si arresta neanche in un'annata particolarmente asciutta come il 2015,anche qui un articolo che parla del fenomeno(clicca QUI) che individua anche le principali forme di propagazione dell'infezione e relativi rimedi per contenerla-
Those foundational principles of clean seed, crop rotation, genetics, and fungicides when the risk is high are important for producers to keep in mind,” he said. “But even then, there’s no guarantee that you’ll avoid getting fusarium head blight.”
1-utilizzo di seme non infetto,è esso il primo veicolo di trasporto del patogeno da un areale ad un altro.
2-utilizzo di varietà resistenti,la genetica è un aiuto importante.
3-rotazioni colturali ampie.
4-utilizzo della chimica,fungicida,a scopo preventivo-
-e come cita in ultimo l'articolo,dopo tutto ciò non si è sicuri di non subire l'attacco di questo patogeno,un fenomeno che ogni anno in Canada provoca danni tra i 50/300mln di dollari,tant'è che molti farmer sono molto scoraggiati dal continuare a coltivare grano duro-
Un articolo in merito ai sentiment dei farmer canadesi sul problema-clicca QUI
Tabella con i limiti massimi di micotossine nei cereali autunno/vernini-
E IN ITALIA?
In Italia questo patogeno negli ultimi anni stà sempre di più facendo sentire la sua presenza e le autorità a mio avviso stanno sottovalutando non poco la sua presenza sul nostro territorio,visto anche i responsi dell'inchiesta epidemiologica canadese,gli agricoltori consci della sua presenza sul territorio italico e con le poche notizie a disposizione si arrangiano alla meno peggio,affidando la protezione del loro raccolto esclusivamente all'utilizzo dei fitofarmaci,a volte usati anche in modo errato ,e degli altri rimedi?nulla ..si tace per ignoranza e non solo,ma veniamo nello specifico-
-In questa foto si evince come il seme diventa il veicolo principale di propagazione dell'infezione,ma nel bel paese parlare di questo significa mettere in discussione la propaganda del seme cartellinato,tanto sventolata dagli addetti ai lavori-
Mettere in discussione l'utilizzo del seme cartellinato equivale a mettere in discussione gli strumenti di filiera(la loro tracciabilità incomincia proprio da esso),pretendere dai sementieri un seme cartellinato con tanto di certificazione che ne attesti l'assenza di fusarium,significherebbe la fine dell'intero sistema,che dire poi del fatto che aziende come Syngenta sono diventate nel contempo anche costitutori e concessionari di seme certificato,con una mano ti vende il seme e con quell'altra il fungicida,per fermare la propagazione del patogeno si dovrebbe adottare un sistema di autoriproduzione aziendale del seme,un sistema del tipo Franco/Canadese,ebbene sì,in questi paesi gli agricoltori si riproducono seme in azienda partendo proprio dall'R1(seme pre base),facendo 2 conti un ettaro di R1 infetto, può arrivare ad infettare tra i 350/400 ettari, durante la sua moltiplicazione,tenendo presente che il seme più commercializzato è l'R2, (seme di base)in assenza di tecniche preventive la sua diffusione su ampia scala sul territorio italico è inevitabile,perfino i sindacati se ne guardano dal dare certe informazioni,essi essendo presenti nella stragrande maggioranza dei CDA dei consorzi agrari,hanno più interesse a vendere seme cartellinato e fitofarmaci agli agricoltori che invitarli a fare prevenzione,se poi aggiungiamo che la prima azienda sementiera d'italia,proseme è di proprietà del consorzio agrario del nordest,nel cui CDA come presidente siede un certo Federico Dianin uomo di coldiretti(clicca QUI) ( e QUI) il cerchio si chiude,ma in italia,anche se in forma minore qualcuno si è mosso e alcuni rilevamenti sul patogeno sono stati fatti,trattasi di finestre temporali molto strette 2 anni e dati infimi,ma comunque emergono notizie interessanti-clicca QUI .
-Questo lavoro dimostra in sintesi quello che viene rilevato anche in Canada,ovvero come i residui colturali siano una fonte di proliferazione di questo patogeno e a differenza del canada,l'operazione di aratura e di rotazioni ampie,diventano un meccanismo di prevenzione e di accrescimento della qualità delle granelle(da notare come l'aratura incide anche sul contenuto proteico un requisito merceologico fondamentale a dire dei nostri pastati),senza trascurare l'utilizzo dell'uso dei fitofarmaci a scopo di prevenzione,ma è del tutto evidente,che queste notizie non fà comodo a nessuno divulgarle in Italia,troppi interessi dietro la gestione burocratica dei PSR nel promuovere filiere,semina su sodo,utilizzo del seme cartellinato e non per ultimo la commercializzazione dei prodotti fitosanitari e con l'aggiunta,che in italia,al contrario di Canada e Francia,non c'è nessun passo avanti sotto il profilo genetico del costituire nuove varietà resistenti a questo patogeno,tant'è,che ad oggi,per migliorare le performance quantitative e qualitative dei nostri raccolti stiamo ricorrendo all'importazione di nuove varietà costituite in terra galliga, Francia, vedi varietà come Antalis e Monastir-
Il fusarium,il male del piede,l'Ofiobolo, sono tutti patogeni che usano il seme come principale veicolo di propagazione sul territorio e i residui colturali presenti sul terreno ne promuovono la proliferazione,il loro attacco verso la coltura possono avere effetti devastanti sugli stessi con ingenti danni ai redditi degli agricoltori, selezionare un seme sano è il primo passo per tener lontano dai nostri campi questi patogeni-
Ebbene ricordare che in italia,quando và bene siamo al fai da tè,ovvero agricoltori che con i loro limitati mezzi e di fronte ad informazioni lacunose cercano di arginare il problema alla meno peggio -
Le informazioni tecnico scientifiche,alle quali possono accedere i canadesi,grazie anche ad un'ampia rete di divulgazione delle stesse fanno di essi,degli operatori del settore preparati ed organizzati ad affrontare le avversità a cui vanno incontro durante il loro esercizio lavorativo e noi qui ancora a chiederci come fanno a produrre grano grano duro a ridosso del polo nord e a costi bassi--semplice,non sono visti come semplici soggetti da sfruttare,ma bensi come collaboratori...
La sua proliferazione è attribuita principalmente alle condizioni meteo avverse,ovvero eccessiva umidità,condizione climatica molto presente in Canada visto la sua posizione geografica,ma in quel paese ci hanno voluto vedere chiaro,il fenomeno negli ultimi anni è sempre più aggressivo e allora la Grain Commission ha commissionato uno studio su questo fenomeno,un monitoraggio epidemiologico che và dal 2003 al 2015 un articolo ove è presente anche un video(clicca QUI) che mostra molto bene l'avanza di questo patogeno sul territorio canadese negli ultimi 12 anni,questo studio però rivela anche un aspetto inquietante su questo patogeno(la cui proliferazione viene attribuita a condizioni atmosferiche ricche di umidità )ebbene viene evidenziato che la sua avanzata non si arresta neanche in un'annata particolarmente asciutta come il 2015,anche qui un articolo che parla del fenomeno(clicca QUI) che individua anche le principali forme di propagazione dell'infezione e relativi rimedi per contenerla-
Those foundational principles of clean seed, crop rotation, genetics, and fungicides when the risk is high are important for producers to keep in mind,” he said. “But even then, there’s no guarantee that you’ll avoid getting fusarium head blight.”
1-utilizzo di seme non infetto,è esso il primo veicolo di trasporto del patogeno da un areale ad un altro.
2-utilizzo di varietà resistenti,la genetica è un aiuto importante.
3-rotazioni colturali ampie.
4-utilizzo della chimica,fungicida,a scopo preventivo-
-e come cita in ultimo l'articolo,dopo tutto ciò non si è sicuri di non subire l'attacco di questo patogeno,un fenomeno che ogni anno in Canada provoca danni tra i 50/300mln di dollari,tant'è che molti farmer sono molto scoraggiati dal continuare a coltivare grano duro-
Un articolo in merito ai sentiment dei farmer canadesi sul problema-clicca QUI
Tabella con i limiti massimi di micotossine nei cereali autunno/vernini-
E IN ITALIA?
In Italia questo patogeno negli ultimi anni stà sempre di più facendo sentire la sua presenza e le autorità a mio avviso stanno sottovalutando non poco la sua presenza sul nostro territorio,visto anche i responsi dell'inchiesta epidemiologica canadese,gli agricoltori consci della sua presenza sul territorio italico e con le poche notizie a disposizione si arrangiano alla meno peggio,affidando la protezione del loro raccolto esclusivamente all'utilizzo dei fitofarmaci,a volte usati anche in modo errato ,e degli altri rimedi?nulla ..si tace per ignoranza e non solo,ma veniamo nello specifico-
-In questa foto si evince come il seme diventa il veicolo principale di propagazione dell'infezione,ma nel bel paese parlare di questo significa mettere in discussione la propaganda del seme cartellinato,tanto sventolata dagli addetti ai lavori-
Mettere in discussione l'utilizzo del seme cartellinato equivale a mettere in discussione gli strumenti di filiera(la loro tracciabilità incomincia proprio da esso),pretendere dai sementieri un seme cartellinato con tanto di certificazione che ne attesti l'assenza di fusarium,significherebbe la fine dell'intero sistema,che dire poi del fatto che aziende come Syngenta sono diventate nel contempo anche costitutori e concessionari di seme certificato,con una mano ti vende il seme e con quell'altra il fungicida,per fermare la propagazione del patogeno si dovrebbe adottare un sistema di autoriproduzione aziendale del seme,un sistema del tipo Franco/Canadese,ebbene sì,in questi paesi gli agricoltori si riproducono seme in azienda partendo proprio dall'R1(seme pre base),facendo 2 conti un ettaro di R1 infetto, può arrivare ad infettare tra i 350/400 ettari, durante la sua moltiplicazione,tenendo presente che il seme più commercializzato è l'R2, (seme di base)in assenza di tecniche preventive la sua diffusione su ampia scala sul territorio italico è inevitabile,perfino i sindacati se ne guardano dal dare certe informazioni,essi essendo presenti nella stragrande maggioranza dei CDA dei consorzi agrari,hanno più interesse a vendere seme cartellinato e fitofarmaci agli agricoltori che invitarli a fare prevenzione,se poi aggiungiamo che la prima azienda sementiera d'italia,proseme è di proprietà del consorzio agrario del nordest,nel cui CDA come presidente siede un certo Federico Dianin uomo di coldiretti(clicca QUI) ( e QUI) il cerchio si chiude,ma in italia,anche se in forma minore qualcuno si è mosso e alcuni rilevamenti sul patogeno sono stati fatti,trattasi di finestre temporali molto strette 2 anni e dati infimi,ma comunque emergono notizie interessanti-clicca QUI .
-Questo lavoro dimostra in sintesi quello che viene rilevato anche in Canada,ovvero come i residui colturali siano una fonte di proliferazione di questo patogeno e a differenza del canada,l'operazione di aratura e di rotazioni ampie,diventano un meccanismo di prevenzione e di accrescimento della qualità delle granelle(da notare come l'aratura incide anche sul contenuto proteico un requisito merceologico fondamentale a dire dei nostri pastati),senza trascurare l'utilizzo dell'uso dei fitofarmaci a scopo di prevenzione,ma è del tutto evidente,che queste notizie non fà comodo a nessuno divulgarle in Italia,troppi interessi dietro la gestione burocratica dei PSR nel promuovere filiere,semina su sodo,utilizzo del seme cartellinato e non per ultimo la commercializzazione dei prodotti fitosanitari e con l'aggiunta,che in italia,al contrario di Canada e Francia,non c'è nessun passo avanti sotto il profilo genetico del costituire nuove varietà resistenti a questo patogeno,tant'è,che ad oggi,per migliorare le performance quantitative e qualitative dei nostri raccolti stiamo ricorrendo all'importazione di nuove varietà costituite in terra galliga, Francia, vedi varietà come Antalis e Monastir-
Il fusarium,il male del piede,l'Ofiobolo, sono tutti patogeni che usano il seme come principale veicolo di propagazione sul territorio e i residui colturali presenti sul terreno ne promuovono la proliferazione,il loro attacco verso la coltura possono avere effetti devastanti sugli stessi con ingenti danni ai redditi degli agricoltori, selezionare un seme sano è il primo passo per tener lontano dai nostri campi questi patogeni-
Ebbene ricordare che in italia,quando và bene siamo al fai da tè,ovvero agricoltori che con i loro limitati mezzi e di fronte ad informazioni lacunose cercano di arginare il problema alla meno peggio -
Le informazioni tecnico scientifiche,alle quali possono accedere i canadesi,grazie anche ad un'ampia rete di divulgazione delle stesse fanno di essi,degli operatori del settore preparati ed organizzati ad affrontare le avversità a cui vanno incontro durante il loro esercizio lavorativo e noi qui ancora a chiederci come fanno a produrre grano grano duro a ridosso del polo nord e a costi bassi--semplice,non sono visti come semplici soggetti da sfruttare,ma bensi come collaboratori...
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