venerdì 14 novembre 2014

MERCATO DEL GRANO DURO?/Brilla di luce propria-

Le mie considerazioni sul mercato del grano duro-
Sembra brillare di luce propria-





Ormai,siamo in una fase nella quale la maggior parte delle notizie e dei dati sull'esito del raccolto del
grano duro a livello mondiale,sono abbastanza definiti-
I dati,seppur ballerini,vengono tirati per la giacchetta a seconda della convenienza,dicono che il raccolto 2014 ad andar bene è leggermente inferiore alla domanda di un paio di milioni di tonnellate ,ovvero circa 35ML di T. su una domanda all'incirca di 37ML di T.  e le scorte mondiali si sono ridotte di un 40%,circa 2,5ML di tonnellate sui 7ML di T. degli anni addietro-
Questi dati,nelle ultime settimane hanno fatto crescere i listini nazionali di circa il 30%,subito si è puntato il dito contro la speculazione,alcuni rievocano il famoso 2007/2008,quando i listini arrivarono a quotare oltre i 50E al qt,invece oggi,possiamo affermare con assoluta certezza,che non siamo ad un nuovo 2007/2008,all'epoca tutto il comparto delle commodity fù investita da un'ondata speculativa da parte della finanza,le banche cercavano di riequilibrare i propri bilanci ormai in defoult a causa della finanza creativa,una bolla che si sgonfiò nell'arco di un anno  con l'arrivo della grande crisi che viviamo oggi,-
Il fatto che non si paventi un nuovo 2007/2008 è un bene,vale a dire che la speculazione che c'è dietro all'aumento dei listini del duro oggi,è sana speculazione,dettata dalle dinamiche naturali che determinano il mercato,cioè il rapporto naturale che esiste tra domanda ed offerta,minore è l'offerta rispetto alla domanda ,maggiore è il livello di rarefazione del bene e maggiore è il costo per approvvigionarsi del bene stesso, in parole semplici mercato puro,con una giusta dose di speculazione-
I numeri,dicono che il duro brilla di luce propria,all'appello,tra una inferiore produzione del 2014 e un calo delle scorte a livello mondiale(scorte per'altro quasi totalmente concentrate nelle mani dei canadesi primo produttore al mondo) sul mercato mondiale mancano circa 4ML di T.,questo è il quantitativo necessario per riequilibrare il mercato stesso,francamente un quantitativo troppo elevato da riequilibrare con il raccolto 2015-
Trattasi di un quantitativo tanto l'intera produzione italiana,il secondo produttore di duro al mondo,un paese,che quest'anno anche volendo spingere sulle semine a duro per gioco forza,obbligati dalla nuova pac,prendendo il record di superficie degli anni 90,circa 1,8ML di ettari seminati a duro,non potendo la coltura principale superare il 75% della superficie aziendale,la superficie seminata nel 2014 dovrebbe aggirarsi tra 1.3/1.4ML di ettari,più o meno la stessa superficie del 2013,che in condizioni favorevoli ci farebbe sfiora e i 5ML di T. poco più di 0;6Ml di T. rispetto alla media storica degli ultimi anni-
La differenza,potrebbe farla il Canada,ma il suo raccolto record,oltre 6ML di T. ottenuto nel 2013, è di circa 2ML di T. superiore alla sua produzione media degli ultimi anni,record difficilmente raggiungibile,poichè ottenuta da un aumento della superficie e da una resa record per ettaro e comunque una situazione verificabile solo tra un anno,pertanto fino ad allora il mercato vivrà di tensioni proprie-
Per il futuro,ebbene tener presente,che il mercato sarà stimolato ,alla base da una domanda mondiale in crescita e  sollecitato da un cambiamento climatico che è in atto,il quale non mancherà di far sentire la sua influenza insidiando semine e rese future,le ultime previsioni climatiche,parlano di un inverno da freddo record in Italia e resto d'europa e per il nord America e Canada si parla di morsa polare,due situazioni,qualora veritiere,con i quali bisognerà fare i conti,con un prodotto carente sul mercato, esso non potrà che essere rialzista,e se il generale inverno decide di fare sul serio,allora,forse il 2015 sarà più brillante del 2014-Ad oggi,mi sento di dire che tutti gli elementi disponibili dicono che non si tratta di un nuovo 2007/2008,   e le prospettive non possono che essere positive-



5 commenti:

  1. Complimenti Mimmo. Solo le previsioni meteo mi lasciano perplesso, non beccano granché già a due giorni di distanza quindi pensa te a previsioni per i prossimi sei mesi quanto possono essere attendibili. Per la legge delle probabilità comunque tutto può essere.

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    1. Ciao Toni,si sono solo previsione,spesso fallacee,nulla toglie che la discussione su quando possa incidere il cambiamento climatico sulle rese agricole sia molto acceso,la stessa USDA ,usa i report climatici per fare le sue previsioni produttive con le quali influenza l'andamento del mercato,sia fisico che finanziario-Che vi sia in atto un cambiamento climatico,questo è fuori discussione,si parla apertamente di un raffreddamento del pianeta anzichè riscaldamento,se il clima in futuro produrrà eventi aggressivi che mineranno le future rese agricole,in particolare del duro,il 2015 potrebbe essere più brillante del 2014-

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    2. Ma tutte queste certezze sul clima che cambia, si dice tutto e il suo contrario. Per me l'incertezza sui raccolti dipendono principalmente dal tipo di agricoltura praticato, sempre più specializzato e spinto, con varietà uniche a livello mondiale. Questo permette si di avere raccolti record in anni favorevoli, ma basta poco per avere disastri. Le coltivazioni e l'ambiente tutto, spinto al massimo, come stiamo facendo rendono sempre più vulnerabili i raccolti.

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    3. concordo,ma è sempre il clima che fà la differenza-

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    4. Il discorso si fa interessante. Ottimo spunto Mimmo!

      Sicuramente il clima sarà il protagonista assoluto dell'agricoltura degli anni che devono venire.
      In meglio o in peggio, è difficile dirlo... probabilmente, per qualcuno sarà in meglio e per qualcun altro in peggio. In ogni caso, sarà necessario adattarsi a qualcosa che potrebbe essere abbastanza diverso da quello a cui siamo abituati.

      Sicuramente Toni hai ragione quando dici le previsioni a lungo termine non sono affidabili... però, come tu stesso dici, il problema è che, alla fine, basta davvero poco per avere disastri. L'abbiamo visto già quest'anno... non è stato sicuramente un disastro, ma in confronto agli ultimi anni la situazione è cambiata parecchio.

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